Dopo le Primarie Usa 2016 in Oregon e Kentucky, arrivano le dichiarazioni del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump. Il magnate, secondo quanto riporta Rainews.it, vorrebbe incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un “per provare a fermare il programma nucleare di Pyongyang”. Lo ha annunciato in un’intervista alla Reuters: ”Parlerei con lui, non avrei problemi a parlare con lui”. Alle dichiarazioni di Trump ha riposto con ironia la candidata democratica Hillary Clinton che ha sottolineato “la bizzarra fascinazione per gli uomini forti stranieri” di Donald Trump e, attraverso un suo portavoce, ha affermato che la politica estera del suo avversario repubblicano “non ha senso”. Pyongyang considera gli Stati Uniti il ‘nemico numero uno’ perché portano avanti le sanzioni internazionali per bloccare il programma nucleare nordcoreano. Donald Trump, nella stessa intervista, come si legge sulla testata, “ha poi disapprovato le azioni del presidente russo Vladimir Putin nell’Ucraina dell’est, proposto una rinegoziazione dell’accordo di Parigi sul clima e promesso di smantellare la riforma dei mercati finanziari varata sotto la prima presidenza di Barack Obama, la legge Dodd-Frank, osteggiata dai banchieri di Wall Street”.
Si sono svolte ieri le Primarie Usa 2016 in Kentucky e Oregon e hanno visto la vittoria rispettivamente di Hillary Clinton e Bernie Sanders per i Democratici: il senatore del Vermont ha vinto in Oregon sulla rivale, l’ex first lady ha prevalso invece in Kentucky ma solo per una manciata di voti. Il testa a testa tra i due si fa dunque sempre più serrato e Sanders, come riporta il Corriere della Sera, sta valutando se chiedere il riconteggio in Kentucky e annuncia battaglia “fino all’ultimo voto delle ultime primarie il 14 giugno”. Il senatore ha dichiarato: “Ci siamo assicurati una grande vittoria nello stato di Washington, abbiamo appena vinto l’Oregon e ora è l’inizio della spinta definitiva per vincere la California”. Per quanto riguarda i Repubblicani si è votato solo in Oregon: Donald Trump è l’unico candidato in corsa e va verso la nomination prima della convention del partito a luglio. Il prossimo appuntamento con le Primarie Usa 2016 è il 7 giugno. Si voterà in California, Montana, New Jersey, New Mexico, Nord e Sud Dakota.
È una sfida all’ultimo voto quella per le Primarie Usa 2016, almeno in casa Democratici dove la candidatura tarda ad arrivare per la grande combattività dello sfidante Bernie Sanders: per i risultati in Kentucky e Oregon mancano ancora qualche minuto, ma intanto si sa che il gap in questi due stati si è molto ridotto nelle ultime ore prima del voto avuto ieri, con la Clinton che rischia di veder ritardata ancora una volta la reale sfida che comunque arriverà, con Donald Trump, per le Presidenziali di novembre. Già, la sfida alla Casa Bianca, quella che tra qualche settimana inizierà e a meno di enormi cataclismi sarà proprio tra la ex First Lady e Segretario di Stato e il miliardario odiato dai Repubblicani ma amato dalla gente comune. Da questo punto di vista, a prescindere dai risultati dellePrimarie in Kentucky e Oregon, l’ultimo sondaggio Nbc mostra come nella sfida generale alla Presidenza degli Stati Uniti d’America “The Donald” ha recuperato e non di poco nei confronti di Hillary Clinton. Il margine si fa ora stretto, con il 45% che premiano il tycoon e il 48% a votare la possibile prima presidente Usa donna. Stando alle indicazioni del sondaggio, al momento il vantaggio sarebbe dato dal voto ispanico e afro-americano che sceglie ancora Clinton, mentre l’elettorato bianco si dirige su Trump. Come finirà la grande battaglia?
Per i Democratici, nelle votazioni di oggi alle Primarie Usa 2016, è dato per favorito Bernie Sanders su Hillary Clinton. E’ quanto riporta LaPresse.it che riferisce degli ultimi sondaggi americani. Oggi le urne sono aperte in Kentucky e Oregon: Clinton e Sanders si sfideranno in tutti e due gli Stati, mentre le votazioni per i Repubblicani saranno solo in Oregon dove è attesa la vittoria di Donald Trump. L’ex segretario di Stato Hillary Clinton è sempre più vicina a ottenere la nomination presidenziale per i Repubblicani ma nelle votazioni di oggi, in base alle ultime rilevazioni elettorali, prevarrebbe il senatore del Vermont in Oregon e ci sarebbe un testa a testa Clinton – Sanders in Kentucky. Già la scorsa settimana Sanders ha vinto su Clinton in Indiana e West Virginia. La possibile doppia sconfitta per Hillary Clinton non cambierebbe in modo significativo il suo vantaggio su Bernie Sanders per quanto riguarda il numero di delegati: sarebbe però un segnale che molti Democratici non sono soddisfatti della sua politica e verrebbe ritardata la nomina del candidato che dovrà sfidare il Repubblicano Donald Trump alle presidenziali di novembre.
Altro martedì di voto per le Primarie Usa 2016, dopo il Kentucky e l’Oregon che oggi aprono le urne tutto il giorno, da domani mancheranno ancora 9 stati finali per la volata prima delle convention di Democratici e Repubblicani. Nel voto di oggi Hillary Clinton e Bernie Sanders si sfideranno in tutti e due gli stati, mentre la corsa solitaria di Donald Trump sarà solo in Oregon, dato che in Kentucky hanno già votato (con vittoria neanche a dirlo del miliardario odiato dalla stessa base GOP). Vigilai di “sparate” in entrambe le case politiche americane con le Primarie che stanno ormai diventando una lunga preparazione per la sfida Trump-Clinton delle presidenziali. Nel voto di oggi Sanders proverà l’ultimo miracolo mentre Trump dovrà vedersela… con se stesso, dopo le ultime choccanti dichiarazioni rilasciare ieri. «Ci saranno attacchi inimmaginabili, attacchi compiuti da quelle persone che stanno entrando adesso nel Paese”. Un nuovo 11 settembre provocato stavolta dai rifugiati in arrivo dalle zone di guerra, questa la tesi choc di Trump che rincara la dose nell’intervista a BuzzFeed News: “Non hanno soldi, ma hanno i telefonini. Chi gliele paga le ricariche? Hanno cellulari con la bandiera dell’Is. E si aspettano che noi li accogliamo a braccia aperte… Siamo governati da incompetenti o da gente che non ha a cuore l’interesse del Paese». Di contro, una “sparata” di minor eco polemico ma pur sempre importante la fa Hillary Clinton, nell’ultimo comizio prima del doppio voto alle Primarie Usa di oggi: «se sarò eletta alla Casa Bianca, mio marito Bill sarà incaricato di rivitalizzare l’economia. Perché lui sa come farlo, specialmente in posto come quelli minerari o poveri o in altre parti del Paese che sono state escluse dalla crescita». Nulla da dire, vigilia vibrante: le dichiarazioni dei due ormai probabili candidati ufficiali alle presidenziali di autunno peseranno nel voto di oggi? Lo scopriremo come sempre nelle prime ore della mattina di domani, ore italiane.