Rischia di essere pericoloso quanto imposto dalle autorità cinesi agli islamici che vivono nel paese, soprattutto nella regione dello Xinjiang dove è presente una combattiva minoranza islamica, in tutto a0 milioni di persone. Nel passato recenti diverse sono state le azioni terroristiche da parte di alcune organizzazioni islamiche della regione e adesso quanto deciso da Pechino rischia solo di alzare la tensione. L’astensione dal cibo dall’alba al tramonto per motivi religiosi, il cosiddetto mese del ramadan, è stato infatti vietato per tutti i dipendenti pubblici, i dirigenti, coloro che prestano servizio militare, i minorenni e gli studenti, obbligando anche bar e ristoranti a restare aperti durante il giorno. Per il resto, si legge nel documento, non sarà applicata alcuna restrizione religiosa. Il motivo è dato dall’idea che le autorità comuniste pensino che l’islam, come tutte le altre religioni, sia una forza contraria al regime del partito comunista.