Il caso più dibattuto della storia americana, e non solo, l’omicidio del presidente John Kennedy, si riapre ancora una volta. E al centro c’è di nuovo il regista Oliver Stone, che anni fa diresse un memorabile film interpretato dall’attore Kevin Costner in cui si dibattevano le molte ipotesi dell’omicidio ufficialmente accreditato al solo Lee Harvey Oswald. Il regista ha raccolto le parole di un ex agente dei servizi di sicurezza di Kennedy, malato di cancro, rilasciategli nei suoi ultimi gironi di vita, parole che in passato l’uomo aveva rivelato solo al figlio, morto anche lui, e che per tutta la vita si era tenute dentro. Secondo l’ex agente, a uccidere il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato “qualcuno del suo team”. Ha confidato solo il nome in codice, Ron. Si tratta di un episodio accaduto qualche anno fa e che lo stesso Stone ha tenuto segreto fino a oggi, rivelandolo per la prima volta all’autore della sua biografia di imminente uscita. Stone si era detto inizialmente scettico sulle rivelazioni, ma dopo averle approfondite, le ritiene adesso credibili. In sostanza l’ex agente proverebbe la vecchia teoria che a sparare siano state diverse persone e non un uomo solo, Oswald, come vuole la versione ufficiale. L’ex agente ha fornito una serie di indicazioni molto dettagliate, come messaggi radio intercettati, descrizioni tecniche degli spari sostenendo che non voleva né soldi né fama, solo mettere in pace la sua coscienza.