“Come dimostra anche il voto in Bassa Sassonia, i risultati delle elezioni in Meclemburgo non vanno eccessivamente enfatizzati, perché si tratta di una Regione piccola, povera e con una popolazione anziana. Angela Merkel non cambierà né la sua politica interna né quella europea”. Lo rimarca Bernd Posselt, politico e giornalista tedesco, Europarlamentare della CSU e portavoce del Sudetendeutsche Landsmannschaft (Associazione dei tedeschi del Sudetenland). Alle elezioni regionali in Meclemburgo il partito della Merkel, la CDU, era arrivato terzo dopo SPD e Alternative fur Deutschland (AfD). In bassa Sassonia invece la Cdu ha preso il 34,4%, la Spd il 31,2%, e AfD il 7,8%. Oggi si vota a Berlino.
Perché la Merkel ha perso in Meclemburgo?
I risultati di questa elezione non sono del tutto priva di importanza, ma non sono così importanti come sono considerati da diversi osservatori specialmente stranieri. Il Meclemburgo non è tipico rispetto all’intera Germania, ed è una regione relativamente piccola, popolata da appena un milione di abitanti. La Baviera per esempio è popolata da 14 milioni di abitanti. Il Meclemburgo è inoltre molto povero e con una popolazione molto anziana. La tendenza a un rafforzamento di Alternative fuer Deutschland (AfD) esiste nell’intera Germania, ma in alcune regioni è vicina al 7-10%.
Le elezioni in Meclemburgo fino a che punto sono state influenzate dalla questione migranti?
Ritengo che la questione migranti abbia influito per circa l’80%. Lo considero un paradosso, in quanto in Meclemburgo non ci sono migranti. E’ un fenomeno estremamente strano, perché nelle regioni dove vivono i migranti come la Baviera o il Nord Reno-Westfalia, l’AfD non è particolarmente forte. Il voto in Meclemburgo dipende quindi piuttosto da fattori storici o psicologici. Per esempio anche nella Repubblica Ceca c’è un’enorme paura dei migranti, ma non ci sono migranti.
Che cosa si aspetta dal voto di oggi a Berlino?
Anche quello di Berlino non sarà un voto rappresentativo dell’intera popolazione tedesca. Si voterà infatti soltanto nella città di Berlino, che costituisce un land indipendente ma non comprende la popolazione nelle aree extraurbane. Un po’ come le elezioni in grandi città come Roma, Parigi o Monaco, Berlino costituisce sempre un caso a sé. Tra l’altro la scorsa settimana mi trovavo a Berlino e ho assistito a una campagna elettorale davvero strana. Quello di Berlino insomma è soltanto un voto locale. E’ possibile che l’AfD si rafforzi, ma non al punto da poter costituire un problema.
Angela Merkel si trova alla fine della sua carriera politica?
No, la Merkel è una persona che cerca sempre di adempiere ai suoi doveri e non è un capitano che lascerebbe la nave nel momento in cui si trova a navigare in acque difficili. Le sue dimissioni sarebbero possibili solo nel momento in cui la Merkel intuisse che qualcun altro potrebbe avere molte maggiori chance di vittoria, ma in questo momento non vedo nessuno con queste caratteristiche.
Dopo questo voto, la Merkel cambierà la sua politica europea basata sull’austerità?
Ritengo di no, non ci sarà nessun cambiamento politico. Quella della Merkel inoltre non è realmente una politica di austerità. In Germania abbiamo una grande coalizione di cristiano-democratici e social-democratici. Entrambi i partiti sono orientati in chiave sociale, sia pure con diverse sfumature, in quanto la CDU si ispira alla dottrina sociale della Chiesa mentre la SPD guarda alle dottrine social-democratiche.
Come cambierà invece la politica interna?
Dopo gli ultimi risultati Angela Merkel ha dichiarato che desidera avere un maggiore dialogo con la gente, ma che nello stesso tempo non intende cambiare la sua linea politica. Un conto sono i dettagli, un altro i principi. La cancelliera ha ammesso che in Germania ci sono numerosi migranti e che bisogna fare attenzione affinché non diventino troppi, ma nello stesso tempo la linea umanitaria assunta finora va mantenuta e occorre fare quanto è in nostro potere per integrarli nella nostra società.
(Pietro Vernizzi)