È appena finito. Grazie a Dio è finito. Grande attesa per il primo dibattito presidenziale, folla televisiva annunciata nell’ordine dei 100 milioni. Roba da SuperBowl. Cento milioni di cui 99 avranno acceso la TV nella speranza di recuperare qualche interesse per una campagna sfiatata come un pensionato al 40mo chilometro della maratona. Infatti, in tanti si chiedono chi arriverà a votare, chi desidererà farlo invece che starsene a casa. Proprio per questo l’attesa era tanta per un dibattito che tutti si sono ostinati ad annunciare come “storico”. 



Col senno del poi possiamo chiamarlo così: storico sì, perché due candidati peggiori di questi l’America nei suoi 240 anni penso proprio che non li abbia mai visti. Sapevamo di non avere a che fare con un Kennedy e un Nixon, ma questi non si avvicinano neanche a George Bush e Al Gore. Se prima c’erano dubbi, adesso non ci sono più. 



Alle 9 di questa sera tutti davanti alla televisione  con tante domande aperte: chi dimostrerà di essere all’altezza del compito, chi riuscirà a conquistare l’amore dell’American people? Si vincerà parlando di politiche o arrivando al cuore? Risultato: un’ora e mezza di vuoto.  In principio la cosa mi è apparsa drammatica perché più che a un dibattito presidenziale sembrava di assistere a qualche scenetta del Saturday Night Live… Poi, a un certo punto, più o meno verso le 10, mi sono ritrovato con la penna in bocca e le palpebre a mezz’asta a chiedermi di cosa Hillary e Trump stessero parlando, perché non ne avevo proprio idea. Temo seriamente che non ce l’avessero neanche loro. 



Cos’hanno fatto? Trump ha fatto Trump e Hillary ha fatto Hillary. Lui ha tirato avanti con le sue solite cose: riportare il business sul patrio suolo, abbassare le tasse per generare lavoro, negoziare con i paesi che ci usano sia economicamente che come scudo militare, ripristinare “law and order“, legge e ordine sociale. Il tutto condito da guizzi di battute e da quelle sue smorfie e occhiate che lo hanno reso la caricatura di se stesso. La Clinton da parte sua aveva fatto i compiti, si era preparata (a differenza di Trump). Grazie a ciò è  riuscita a dire troppo senza farcela a dare un verso al suo messaggio. Infatti, al di là del pedante elenco di azioni da condurre (in cui, tanto per capirci la lotta all’Isis, la collaborazione tra polizia e società, la creazione di posti di lavoro, ecc.. venivano ordinatamente presentati come fossero pane, latte e acciughe nella lista della spesa), non è riuscita a farci vedere neanche una traccia di ideale, di personalità, di leadership. Perché non ha niente di tutto ciò. 

Chi ha vinto? Alla fin fine credo che ognuno abbia convinto solo ed esclusivamente quelli che erano già convinti e affossato le residue speranze degli incerti. Per me è uno squallido zero a zero, di quelli che allo stadio ti fan gridare “rivogliamo i soldi”. Solo che qui non siamo allo stadio, qui siamo in una nazione che, come dicevamo tanti, tanti anni fa nel Paese natio, è una terra che ha bisogno di essere lavorata. 

Il grande assente di questa sera è stato l’uomo, la grande protagonista una politica di serie B fatta di retorica e sberleffo. Siamo capaci solo di questo? God bless America.