Continua a far discutere il caso di Cesare Battisti, su cui pende la possibile estrazione. La decisione del Tribunale Supremo Federale brasiliano è stata rinviata al 24 ottobre, quindi l’ex terrorista può continuare a condurre la sua vita. E infatti è stato intercettato da un inviato del Giornale Radio Rai – Radio 1 lungo la strada di Cananeia, dove vive da tre anni, dopo una passeggiata in bicicletta. «Non rispondo, non capisco le vostre domande, la vostra lingua», la replica in portoghese. Nessun commento neppure quando il giornalista lo incalza chiedendo se si senta più ottimista: «Non rispondo». E sparisce dietro il portone della sua abitazione. Condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi, dei quali si dice innocente, sostiene che la testimonianza di Pietro Mutti, l’elemento con cui è stato condannato, è falsa e «ottenuta con la tortura». Avrebbe accusato lui e non un altro, «perché i procuratori gli ordinarono di denunciare me e non un altro». Lo dice a Il Dubbio in un’intervista nella quale ribadisce la sua responsabilità per aver fatto parte della lotta armata.



“VOLEVANO UNA ESTRADIZIONE EXPRESS”

L’accordo tra l’ambasciata italiana e il Brasile doveva restare segreto: lo sostiene Cesare Battisti, convinto che così doveva essere messo di corsa su un aereo per l’Italia. «Non volevano darmi la possibilità di difendermi. Doveva essere una estradizione express per impedirmi di difendermi. Il mio arresto a Curumbà è stato illegale, è stata una trappola», denuncia nell’intervista rilasciata a Il Dubbio. Per l’ex terrorista la sua estradizione porterebbe il Brasile a violare le sue leggi. Fa riferimento al decreto di Lula del giugno 2011 che negava l’estradizione. «Estradarmi significherebbe violare un diritto acquisito e violare la decisione presa dal plenum del Tribunale supremo, violare una decisione giudiziaria che prevale su qualsiasi decisione politica». Ma non è finita qui: Cesare Battisti teme di essere ucciso in Italia, visto che gli sono arrivate diverse minacce. «D’altra parte, se l’ex ministro della difesa Ignazio La Russa ha detto che mi avrebbe voluto torturare personalmente…».



“PER LEGGE NON POSSO ESSERE ESTRADATO”

Cesare Battisti è convinto di essere vittima di una persecuzione continua. Tutto è cominciato con la denuncia di Pietro Tutti, che giustifica ricordando le sue denunce sulla scomparsa di detenuti politici, torture e abusi. Insomma, l’ex terrorista continua a denunciare di essere stato condannato all’ergastolo senza prove. Lo ha ribadito nell’intervista a Il Dubbio, nella quale è stata trattata l’ingarbugliata vicenda della sua estradizione. I reati per i quali è stato condannato sono prescritti in Brasile. Inoltre, il decreto presidenziale di rifiuto dell’estradizione non sarebbe modificabile per legge dopo cinque anni dalla firma, e ne sono trascorsi quasi sette. Ma Cesare Battisti è anche padre di un minore, cittadino brasiliano, quindi non potrebbe per legge essere estradato. Quindi, continua a confidare nella giustizia brasiliana: «Il Brasile non ordinerà l’arresto di una persona che è stata liberata da una decisione della giustizia brasiliana. Una nuova detenzione illegale, come quella che m’è toccata finora, penso che sia quasi impossibile».

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