Prosecco, l’allarme di Le Monde. Il noto vino a Denominazione di Origine Controllata prodotto in Veneto sta riscontrando successo in tutte Europa, in particolare in Francia, e il quotidiano transalpino ha lanciato un’inchiesta sui motivi dell’exploit del prodotto nostrano. “Un successo implacabile”, il commento di Le Monde sul Prosecco, primo vino straniero di qualita a spopolare in Francia. Nel 2010 rappresentava solo l’uno per cento delle vendite di vini e spumanti, una crescita inarrestabile fino ad oggi: 26 per cento delle vendite. Tra 2015 e 2016 le vendite sono cresciute, sia nel valore che nel volume, ben dell’80 per cento nei supermercati francesi. Un successo che ha avuto pesanti ripercussioni sui vini e spumanti francesi, in particolare lo champagne, che sono “in caduta libera”. Francia ma non solo: il Prosecco spopola anche nel Regno Unito, dove ha surclassato lo champagne nonostante questo sia molto più economico. Tanto che è difficile, a volte, reperire bottiglie di Prosecco per l’alta domanda…
DA DOVE VIENE QUESTO SUCCESSO
Le Monde ha provato a trovare le motivazioni dello straordinario successo, in Francia e non, del vino nostrano. Motivazioni che non riguardano solo il famoso Spritz ( long drink aperitivo alcolico italiano, popolare nel Triveneto, a base di prosecco, bitter e acqua frizzante o seltz), i cattivi raccolti e la crisi economica. Il Prosecco, come sottolinea il quotidiano transalpino, ha un’uva (glera) che gli conferisce sapori come mela, pera, fiori e agrumi. Molto più dolce dello champagne, il vino nostrano è più leggero, si beve più facilmente e il valore dell’alcool non va oltre il 12%. E la produzione del Prosecco, in termini economici, offre dei vantaggi rispetto allo champagne: il vino acquista l’anidride carbonica durante una fermentazione in serbatoio chiuso, che consente di agire su grandi quantità con meno operazioni. Anche questo tende a rendere il vino più fruttato, anche se meno delicato. Un’altra meraviglia che il mondo invidia all’Italia, il Prosecco è pronto a conquistare il mondo: o forse lo ha già fatto…