Dopo il tremendo omicidio della reporter Daphne Galizia, erano attesissime le dichiarazioni del Premier Muscat, sollecitato a più riprese dal figlio della giornalista assassinata, Matthew. L’uomo lo aveva definito nei giorni scorsi un ‘clown’ attirandosi le ire del politico. Intervistato oggi, Muscat ha dichiarato che ‘bisogna trovare immediatamente i mandanti e gli esecutori di quest’omicidio che non ci appartiene.’ Parole volte a eliminare subito qualsiasi dubbio quelle di Joseph Muscat, che ha poi ribadito di volersi impegnare al massimo nella ricerca degli assassini della giornalista e blogger. Con passione l’uomo ha detto che ‘non ci sarà un attimo di riposo fino a che i responsabili non saranno assicurati alla giustizia’, come riporta il sito internet rainews.it. Joseph Muscat, quindi, respinge al mittente le accuse del figlio di Daphne Galizia, Matthew, che aveva parlato di uno Stato ‘mafioso’, dove non ci sono altro che ‘giudici corotti, poliziotti imbecilli e tribunali incompetenti’. Un’accusa dura quella dell’uomo, a cui era doverosa una replica da parte del premier laburista.
L’OMICIDIO
Appena due giorni fa la giornalista e blogger Daphne Galizia ha lasciato questo mondo, brutalmente uccisa in un atto terroristico dal chiaro sapore intimidatorio. La donna è stata fatta letteralmente saltare in aria da una bomba piazzata sulla sua macchina, una Peugeot 108, a pochi passi dalla sua abitazione; inutile dire che è morta sul colpo. Il suo omicidio non è stato affatto casuale: la donna da anni ormai investigava su casi internazionali di rilievo come i cosiddetti ‘Panama Papers’ e i ‘Malta files’. Entrambe le indagini vertevano sul concetto di paradisi fiscali e società off-shore, utilizzate principalmente a scopo di evasione. Malta, poi, sarebbe stata proprio al centro di un progetto molto ampio in Europa, tanto che la Galizia stessa l’aveva definita ‘il vero e proprio cuore di queste attività illegali’. Come riporta il sito internet Repubblica.it, la donna era ben conscia di esere in grave pericolo. Solo due esettimane fa, infatti, aveva ricevuto pesanti condanne di morte anonime, che aveva prontamente denunciato alla Polizia locale di Malta. Il suo grido d’aiuto, però, non è servito a nulla.
DAPHNE GALIZIA, LA DENUNCIA DEL FIGLIO
La morte di Daphne Galizia, avvenuta appena un paio di giorni fa, grida ancora vendetta. Ad esprimere tutto il suo dolore e la sua frustrazione per tutto quello che è avvenuto è stato il figlio della coraggiosa giornalista, Matthew Galizia. L’uomo, come riporta il sito internet rainews.it, ha avuto parole durissime per il premier politico di Malta Muscat, attaccandolo frontalmente con grande veemenza. Il figlio della giornalista ha infatti dichiarato che ‘mia madre Daphne era a favore dello Stato di diritto in barba a chi vuole violarlo. Il premier Muscat è solo un clown’. Parole forti che rendono bene l’idea di un generale clima di tensione che sta avvolgendo Malta in queste ore. Daphne Galizia, con i suoi post e le sue denunce, ha messo nel mirino del mondo intero un Paese che sembrava dover passare inosservato. Il figlio Matthew ha poi aggiunto che Malta ‘è un Paese mafioso dove chi vuole può cambiare la propria identità sessuale ma se eserciti le tue libertà fondamentali vieni ridotto in pezzi.’ La situazione a Malta, adesso, è rovente: è probabile che Daphne Galizia gridi ancora più forte da morta che da viva.
IL POST SHOCK DEL POLIZIOTTO SU FACEBOOK
Mentre una donna coraggiosa veniva uccisa brutalmente con una bomba sotto la propria auto, chi avrebbe dovuto investigare sulla sua morte se la rideva beatamente sui social network. Può sembrare incredibile, eppure le cose stanno proprio così. Il poliziotto Ramon Mifsud, tramite un post di Facebook (poi prontamente cancellato, della serie tiro il sasso e nascondo la mano) aveva scritto, con tanto di emoticon sorridente: ‘Alla fine tutti hanno quello che si meritano, sono contento! :)’. Una dichiarazione terribile, resa ancor più grave dal fatto che i poliziotti dovrebbero essere quelli a favore di cittadini uccisi con attentati a stampo mafioso e non contro. La notizia ha fatto scalpore, tant’è che anche il figlio della Galizia, Matthew, lo ha subito condannato aspramente, non lesinando attacchi anche (e soprattutto) al premier laburista Muscat. Il figlio Matthew ha poi continuato ad attaccare lo Stato Maltese definendolo ‘incapace’ e ‘corrotto’, fautore di una vigente ‘cultura d’impunità’. Parole forti di un uomo che per primo ha avuto la disgrazia di raccogliere il corpo della propria madre, orribilmente diviso in pezzi a causa della bomba.