Serve un nuovo modello di sviluppo per il Marocco: è il re Mohammed VI a tracciare il percorso da seguire. Nel discorso pronunciato nei giorni scorsi davanti al Parlamento di Rabat, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno legislativo, ha invitato le autorità ad agire di conseguenza, perché l’attuale modello non è in grado di soddisfare le esigenze attuali. «Si rivela oggi inadatto a soddisfare le richieste pressanti e i bisogni crescenti dei cittadini, a ridurre le disparità di categoria e le differenze territoriali, a realizzare la giustizia sociale», ha affermato – come riportato da LaPresse – il re del Marocco, pur riconoscendo i progressi conseguiti, evidenti e «globalmente riconosciuti». Da qui l’invito al governo, al Parlamento e a tutte le istituzioni, ciascuna nel suo ambito di competenza, «a riconsiderare il nostro modello di sviluppo per conciliarlo con le evoluzioni che riguardano il Paese». Inoltre, re Mohammed VI ha chiesto per i cittadini una «giustizia equa ed efficace», «istruzione di qualità», «servizi sanitari di buona qualità» e una «amministrazione lontana in ogni modo possibile dal clientelismo».
MAROCCO VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
Il Marocco ha le potenzialità per proseguire il processo di sviluppo, ma servono dei cambiamenti per accelerarlo e renderlo più efficace per un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ne è convinto il re Mohammed VI, che però ha evidenziato anche la necessità della messa in opera di quei progetti di sviluppo che sono stati programmati e messi in cantiere. In parallelo bisogna cercare soluzioni pratiche per risolvere i problemi dei cittadini e dar loro risposte adattate «alle loro ragionevoli domande e alle loro legittime attese». Il re del Marocco, come riferisce LaPresse, ha ribadito l’importanza che i programmi sociali e di sviluppo vadano avanti. Finora i progressi raggiunto non hanno «riguardato tutti i cittadini», in particolare i giovani che «soffrono di esclusione, disoccupazione». Per re Mohammed VI le nuove generazioni hanno un ruolo chiave, oltre che un’influenza significativa sulla scena nazionale. Questi aspetti sono allora «indissociabili da quelle di crescita, investimento e lavoro». In conclusione, ai marocchini serve «uno sviluppo equilibrato ed equo, garante della dignità di tutti, generatore di introiti e lavoro, anche a vantaggio dei giovani»: uno sviluppo di questo tipo può contribuire ad «un clima di tranquillità e stabilità».