Untori HIV, dopo Valentino Talluto nuovo allarme in Gran Bretagna. Talluto, 32enne di Roma, è stato accusato di aver infettato consapevolmente 30 donne e un bambino nato dopo i rapporti con il virus dell’HIV. Rapporti consenzienti, avuti però sapendo di essere positivo. Tra 2006 e 2015 Valentino Talluto ha avuto oltre tremila rapporti sessuali, senza mai utilizzare alcuna precauzione e dichiarando sempre di fare gli esami poche settimane prima e di risultare “pulito”. O, ancora, dichiarava di non poter utilizzare il preservativo perché allergico al lattice. Un conto pagato salatissimo da almeno trenta donne, contagiate dal virus. E ora nuovo campanello di allarme in Gran Bretagna con la storia di Daryll Rowe, parrucchiere sieropositivo che infettava volontariamente con l’AIDS partner conosciuti online: sono almeno quattro gli uomini contagiati. 26enne nato a Edimburgo, Rowe è accusato di aver intrapreso una “campagna cinica e deliberata”, attraverso la quale voleva trasmettere a più persone possibili il virus.
UNTORI HIV, LA STORIA DI ROWE
La storia di Daryll Rowe è al centro delle prime pagine dei tabloid britanniche, con il parrucchiere di 26 anni che ha confessato ad una delle sue vittime di diventare paranoico quando gli viene chiesto se ha avuto il virus. Il nativo di Edimburgo è stato accusato, inoltre, di raccontare ai suoi partner sessuali di non avere il virus, insistendo sul fatto che con lui il sesso era sicuro o, in extrema ratio, arrivava a manomettere i profilattici. Una storia che ha avuto una svolta negli ultimi giorni, con uno studente di 22 anni che ha contattato la polizia, dopo aver ricevuto messaggi minacciosi dallo stesso Rowe. Ha raccontato che, dopo essersi conosciuti sulla applicazione dedicata agli omosessuali Grindr, si sono incontrati a Brighton lo scorso gennaio. Il ragazzo, il cui nome è coperto da privacy, ha avuto delle difficoltà dopo i rapporti sessuali con Rowe, tanto da dover prendere farmaci antivirali per impedire l’infezione HIV e il trattamento per herpes genitale. E ora le accuse della corte sono pesanti per il parrucchiere sieropositivo, ennesimo untore cosciente di malattie.
IL MODUS OPERANDI
Daryll Rowe ha sempre utilizzato lo stesso modus operandi: conosceva altri ragazzi omosessuali sull’applicazione Grindr, dedicata ai gay, in cui parlava e assicurava di essere “pulito”. Durante i rapporti sessuali con i partner, insisteva per utilizzare il profilattivo, ma in realtà erano tutti manomessi. Una mossa per tranquillizzare i partner, dunque, poi scherniti nei giorni dopo con messaggi del tipo: “Forse hai la febbre, perché ti ho trasmesso l’Hiv. Ooops”, addirittura arrivando a chiamare una vittima per mettersi a ridere dopo avergli comunicato di avere l’AIDS. Sono almeno quattro le persone accertate contagiate a cui Daryll Rowe ha trasmesso volontariamente il virus. Ma il campanello d’allarme c’è ed è forte: sia perché ha avuto certamente altri rapporti sessuali e sono a rischio contagio altri uomini, sia perché questa moda si sta propagandando senza alcuna ragione, basti pensare al caso italiano di Valentino Talluto. Attesi aggiornamenti sulla vicenda, dopo Talluto ecco il caso in GB.