Molto triste è questa ostinata dimenticanza della Somalia, ed anche molto stupida. Ieri nuovi attentati a Mogadiscio. Due autobombe e l’assalto a un hotel del centro. Ventitre morti? Così pochi? Due settimane fa furono quasi 300. Non ci scuotono queste notizie. Non ci sono occidentali, sono tutti musulmani. Sono lontani dal Mediterraneo e del Medio Oriente. È come se non morissero nostri fratelli. Un errore di percezione che dice una mancanza di cuore e di intelligenza.



Ho avuto una fortuna che mi costringe a guardare questo popolo come gente nostra:  la conoscenza e l’amicizia con la famiglia Ismail, fuggita in Italia decenni fa perché perseguitata. Yusuf da Bologna è rientrato in patria per contribuire alla rinascita del suo Paese nella pace e perciò venendo combattuto dagli Al Shabaab. È stato assassinato due anni fa in un attentato. Era diventato ambasciatore della Somalia all’Onu: ucciso. Ho un debito. C’è l’ha l’Italia, che invase questo Paese nel secolo scorso destabilizzando la cultura di un popolo magnifico. E oggi non sostenendo a sufficienza le forze positive. Ieri le fotografie mostravano le donne piangenti vestite di azzurro, che è il colore della benedizione: questo era l’islam oggi attaccato dagli estremisti di Al Shabaab.



La stupidità di cui dicevo si riferisce a non capire un fatto di portata strategica. La sconfitta sul campo dello Stato islamico lascia spazio e segna una vittoria della fazione jihadista di Al Qaeda, che non è affatto morta.

Lo indicava già un mese fa Alberto Negri, il miglior conoscitore delle dinamiche intra-musulmane. “Al Qaeda è stata abbastanza abile a manovrare per la sua sopravvivenza e a individuare nuovi alleati nelle guerre mediorientali e africane”. La destabilizzazione dello Yemen è stata sfruttata da al Qaeda nel conflitto tra gli sciiti Houthi e i sauditi. Risultato: è ora uno dei gruppi più forti e pericolosi sul terreno. “Al Qaeda nel Maghreb costituisce ancora un movimento assai potente e attraverso i suoi affiliati è in grado di colpire in una vasta aerea del Sahel. Fino ad arrivare al Mar Rosso con l’alleanza stretta da tempo con gli Shabaab della Somalia”. 



Al Qaeda in Europa non ha mai smesso di fare proseliti e l’attentato di Barcellona è stato ispirato dall’imam marocchino Albdelbaki Es Satty, salafita seguace di Bin Laden. Morto lui, il nuovo capo pare sia diventato il figlio di Bin Laden, Hamza, che rilancia la teoria di al Qaeda: colpire l’Occidente, acquisendo basi sicure da cui dirigere. Ieri l’Afghanistan, domani — se siamo così idioti da lasciar fare — la Somalia.