Un volo senza bambini che piangono. È l’idea della più grande compagnia aerea giapponese, l’ANA, All Nippon Airways, che intende portare avanti un progetto, non per eliminare i neonati dai voli, ma per far sì che i neonati siano sereni e quindi non sentano il bisogno di piangere. E se, a prima vista, l’idea potrebbe sembrare una misura presa a favore dei passeggeri senza neonati, l’ANA smentisce. Il progetto, infatti, si rivolge ai genitori dei bambini che piangono, nel tentativo di non farli imbarazzare. Secondo le ricerche della società infatti, spesso padri e madri evitano di viaggiare per paura che i propri figli scoppino a piangere, infastidendo le altre persone sedute in cabina. Ecco quindi, come riporta un articolo di Quartz, scendere in campo la compagnia. L’idea è quella di misurare i segni vitali dei bambini a bordo, e offrire ai genitori, sulla base dei dati registrati, i suggerimenti e i mezzi migliori per un viaggio tranquillo. Il progetto, che è ancora in una fase sperimentale, prevede quindi la fornitura di bevande, succhiotti e caramelle, nonché l’aiuto di personale specializzato nell’accudimento durante le fasi di atterraggio e decollo.  



BAMBINI COCCOLATI, BAMBINI SILENZIOSI

Domenica 1 ottobre è stato fatto un primo esperimento, su un volo nazionale con a bordo 34 famiglie e 36 neonati, su cui è stato utilizzato un dispositivo sviluppato dalla società di comunicazione giapponese NTT e dal produttore di prodotti industriali Toray, che ha partecipato allo studio. Le famiglie erano tutte dipendenti delle società partecipanti allo studio. Il dispositivo inviava la frequenza cardiaca e altre informazioni agli smartphone, per spingere i genitori ad aiutare i loro bambini con succhiotti o giocattoli, o raccomandando che un infermiere coccoli il neonato durante il decollo e l’atterraggio, quando le modifiche della pressione della cabina possono causare dolori alle orecchie. L’ide ha suscitato perplessità e commenti, qualcuno crede che la società giapponese sia più intollerante ai rumorosi vagiti dei bambini che ad altro. Una madre di un bimbo due anni ha lanciato una campagna con lo slogan “è bello piangere!” stampato su adesivi, con l’appoggio di compagnie e negozi che distribuiscono gratuitamente questi stickers.



LE IDEE DELLE ALTRE COMPAGNIE

Il Financial Times ha invece scritto di come un gran numero di donne in Giappone dicono di aver provato imbarazzo al piangere dei loro bimbi in pubblico, e di come questa sia una delle cause del basso livello di natalità del Giappone. L’anno scorso il numero di nascite in Giappone, un paese di 127 milioni, è sceso sotto un milione per la prima volta. Così, secondo la compagnia ANA, questo progetto potrebbe avere un buon riflesso sulle nascite, dal momento che il primo incontro ravvicinato con un neonato potrebbe avvenire proprio a bordo di un aeroplano. Insomma, in questo caso, è bene che il neonato dia di sé una buona impressione. La compagnia giapponese non è la prima ad aver messo in campo azioni contro il piagere dei bambini. Alcune compagnie aeree, come Malaysian Airlines, hanno creato cabine apposite per genitori con figli rumorosi, mentre sono diverse quelle che distribuiscono ai passeggeri seduti vicini a persone con neonati bevande e altro per indurl a essere tolleranti.

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