Per comprendere ciò che succede oggi nella labirintica Spagna bisogna guardare alle sale buie del Museo del Prado a Madrid, a quelle pitture nere dove giganti divorano nani e uomini lottano nel duello più crudele, quello della garrota che l’uno o l’altro finiranno per infliggersi. Si tratta tuttavia oggi più di una sorta di addensarsi di simbolici riti crudeli quanto teatralmente inoffensivi. La gente passeggiava tranquilla a Barcellona dove solo nei pochissimi seggi che si erano rinserrati chiudendo porte e finestre la polizia inviata con teatrale spiegamento di forze anche navali picchiava e sparava proiettili di gomma. Ma i social davano al mondo l’immagine di una città messa a ferro e fuoco.
Si compiva un rito mediatico che copriva, che nascondeva e nasconde la causa ultima del neo-naturista mito dell’indipendentismo catalano. Questa causa ultima è il patto secolare che ha funzionato per secoli tra piccola proprietà contadina e grande industria borghesia liberale e illuminata catalana, da un lato, e aristocrazia e Stato centrale castigliano dall’altro. Anche durante il franchismo Francisco Franco ha garrotato sino all’ultimo comunisti e baschi, ma è sempre stato accorto nei confronti degli esponenti di una élite che assicurava alla Spagna un legame con l’Europa e gli Usa: bastava a Franco negare i diritti linguistici e politici.
Oggi quel patto si è rotto. Il motore catalano è in panne proprio mentre la Spagna castigliana ha bisogno di quel motore per non colare a picco sotto i colpi dell’ordoliberismo teutonico. Rajoy è il braccio armato della Merkel e Juncker sa solo rinviare, non mediare. I due solipsismi si scontrano e si alimentano l’un l’altro come nel duello alla garrota. Ma non possono far altro che girare in tondo nel rombo assordante di una crisi che pare non finire mai.
Questo è il problema travestito dalle bandiere catalane che sventolano dalla destra indipendentista. Ma molti non se ne accorgono nel trionfo del popolo degli imbecilli e da buona sinistra seguace del figlio del Professor Pisapia espongono alle finestre quelle bandiere.