Le esercitazioni navali degli Stati Uniti continuano? «E allora noi proseguiamo il programma nucleare»: continua la guerra (mondiale) tra gatto e topo, tra Trump e Kim, sul programma nucleare di Pyongyang messo continuamente sotto minaccia dall’Onu e dagli Usa che ne richiedono l’immediata cessazione. «Le esercitazioni di guerra nucleare su larga scala e i ricatti inscenati dagli Stati Uniti per un anno intero con il sostegno dei loro seguaci per soffocare la nostra repubblica, non possono che condurre alla conclusione che l’opzione da noi intrapresa era quella giusta, e che dovremmo perseguirla sino infondo», recita la nota dell’esercito nordcoreano all’agenzia di regime KCNA. Il governo di Kim Jong-un ha di fatto reagito con proteste analoghe in occasione delle esercitazioni dei bombardieri strategici Usa effettuate sui cieli sudcoreani nell’arco degli ultimi due mesi, dopo il test nucleare nordcoreano di inizio settembre, spiega l’Agenzia Nova riportano il nuovo scontro mondiale da un lato grottesco e dall’altro comunque inquietante e dal quale certamente si attendono risposte immediate dal presidente americano e dal Congresso.
LA REPLICA ALLE ACCUSE RUSSE IN SIRIA
Il Conflict Intelligence Team replica alla netta diretta accusa della Russia sul presunto sostegno dato dagli Usa e dai suoi alleati ai miliziani Daesh in Siria: già più volte in passato il team di intelligence con sede in Russia ha preso di mira le notizie formulate dal Cremlino, provando a combattere l’immensa battaglia sulle fake news di carattere geopolitico. Ora arriva un tweet dopo le accuse di Lavrov che spiega come almeno due immagini su cinque di quelle usate come prove dal Cremlino in realtà sarebbero false. Secondo il CIT, una delle immagini sarebbe in realtà uno screenshot del gioco per gli smartphone AC-130 Gunship Simulator e l’altra sarebbe tagliata da un video del Ministero della Difesa iracheno, risalente al giugno 2016, riporta Askanews. Le opposizioni a Putin subito hanno attaccato il presidente e l’intero governo per la pubblicazione di nuove presunte fake news che rischiano di mettere in ginocchio la già delicata situazione internazionale su più campi, dalla Corea del Nord alla Siria fino al Medio Oriente nel suo complesso.
RUSSIA, “GLI USA AIUTANO I MILIZIANI DELL’ISIS IN SIRIA”
Come un fulmine a ciel sereno arriva la forte accusa dalla Russia sul fronte siriano direttamente agli Stati Uniti e ai suoi alleati: una guerra mondiale negli ultimi mesi “nascosta” ma che continua nelle terre siriane dopo la crisi dell’Isis e il mistero massimo sul futuro del Medio oriente. «Washington fornisce una copertura de facto alle unità dello Stato Islamico in Siria e fingono di combattere il terrorismo in Medio Oriente»: l’accusa lanciata dal ministro degli Esteri Lavrov è di quelle pesanti e rischiano di rovesciare gli equilibri delicatissimi tra Usa e Russia anche sul fronte della lotta alla Corea del Nord. Come riporta l’Ansa, «il ministro russo della Difesa ha spiegato anche che la coalizione ha tentato di disturbare l’aviazione russa a Abu Kamal per favorire la fuga dei militanti dell’Isis». L’intenzione è quella di interrompere i piani americani che puntano a creare un territorio “pro-Usa” sulla sponda orientale dell’Eufrate: avvicinare gli Usa al Califfato è un rischio enorme per Putin che dopo i “complimenti” ricevuti da Trump ora rischia seriamente di causare un nuovo scontro diplomatico mondiale.
CONFINE COREE, DISERTORI E ARRESTATI
È molto grave il commilitone della Corea del Nord che nelle scorse ore ha tentato di disertare scappando in Sud Corea ed è stato colpito da diversi colpi dei suoi ex compagni soldati dell’esercito di Kim Jong-un: non è morto ma è ricoverato in gravissime condizioni in un ospedale sudcoreano dopo il fuoco “amico” lanciato dai suoi commilitoni che volevano impedirgli la diserzione e la fuga dalla dittatura di Pyongyang. È un ritorno al passato visto che risale al 2007 l’ultima volta in cui un disertore nordcoreano era riuscito a superare l’area di sicurezza congiunta che separa le due Coree. Secondo quanto riporta il Comando delle Nazioni Unite in Corea, sarebbero stati dei soldati americani a soccorrere il soldato disertore e a portarlo all’ospedale: «Fino a questa mattina, abbiamo sentito che non aveva coscienza e non è stato in grado di respirare da solo, ma la sua vita può essere salvata» ha detto Suh Wook, direttore principale delle operazioni, come riporta oggi Sky Tg24. Intanto il caso vuole che sempre nei giorni scorsi e sempre di lunedì è capitato un tentativo opposto: un cittadino americano, un 58enne della Louisiana, per motivi ancora del tutto misteriosi ha cercato di attraversare il confine dal Sud a Nord Corea ma è stato arrestato nella contea di confine Yeoncheon, un’area controllata prima che potesse giungere nel Paese comunista.
LA RUSSIA DI PUTIN SFIDA TRUMP
Ve lo ricordate quando nel 2016 l’abbattimento di un jet russo al confine con la Turchia stava per far scoppiare una terza guerra mondiale, alimentata dal presunto (e in alcuni casi anche confermato) sostegno di Erdogan ai terroristi sunniti dell’Isis sul campo in Siria e Iraq? Ecco, da ieri le relazioni tra Russia e Turchia sono tornate a posto, almeno a livello pubblico-diplomatico. Dalla Corea del Nord al Medio Oriente, è sempre più Vladimir Putin e il Cremlino a confermarsi i veri protagonisti di trame, accordi, appelli mondiali per una pace duratura e allo stesso tempo il più possibile vantaggiosa per la Russia. Mentre Trump prosegue il suo viaggio in Asia – e dal suo entourage fanno sapere che potrebbe al suo ritorno inserire la Corea del Nord nella lista degli Sponsor del terrorismo del dipartimento di Stato Usa, aumentando così gli attriti e lo scontro con Kim Kong-un – è Putin a “sfidarlo” apertamente al gioco più da “guerra fredda” che da terza guerra mondiale. Una rinnovata leadership mondiale certificata anche dal rinato rapporto con la criptica e ricca Turchia (dove Trump non gode di una enorme stima, diciamo così): «Sottolineo all’inizio del nostro incontro, che le nostre relazioni possono essere considerate pienamente ristabilite» ha detto Putin in un incontro col collega turco Recep Tayyip Erdogan a Sochi.
SOLDATO DI KIM DISERTA, L’ESERCITO GLI SPARA
Mentre alla Casa Bianca hanno a che vedere uno scontro non indifferente con i servizi di intelligence americani sul caso Russiagate, in Corea del Nord il confine da decenni militarizzato contro Seul vede una “curiosa” novità. Mentre si prepara la guerra mondiale, un militare dell’esercito di Kim Jong-un ha deciso di disertare, fuggendo dall’incubo della dittatura militare di Pyongyang. Lo rivela l’agenzia Nova questa mattina, che spiega come il militare si è consegnato ai soldati della Corea del Sud presso il villaggio di Panmunjeom, l’insediamento lungo il confine militarizzato tra le Coree dove nel 1953 venne firmato l’armistizio tra i due paesi. L’esercito di Kim ha denunciato pubblicamente la diserzione precisando che «il militare, ferito ad una spalla e ad un gomito da commilitoni nordcoreani mentre tentava di disertare, è stato trasportato presso una struttura medica militare. Stando alle informazioni diffuse dalla Difesa sudcoreana, alcuni soldati sudcoreani hanno trovato il militare ferito dopo aver udito uno scontro a fuoco», si legge nell’agenzia. Il caso tra l’altro è assai strano visto che di norma al confine col “parallelo coreano” sono stipati i più fidati soldati fedeli alla dittatura comunista, proprio per evitare casi del genere. Si avranno ripercussioni tra i due Paesi? Ci saranno rivendicazioni e possibili nuove minacce?