Terza guerra mondiale. Proprio quando in Corea del Nord arriva l’inviato cinese per provare ad abbassare le tensioni con gli Stati Uniti, comincia un’esercitazione navale congiunta da parte di Giappone e Usa. La marina statunitense ha fatto sapere che le manovre nelle acque circostanti Okinawa dureranno dieci giorni e coinvolgono 14mila militari statunitensi, la portaerei Uss Ronald Reagan e i cacciatorpediniere Uss Stethem, Uss Chafee e Uss Mustin. Queste manovre sono state stigmatizzate dall’ambasciatore della Corea del Nord all’Onu Ja Song Nam, che in una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres afferma che la situazione attuale è «la peggiore mai vista» nella penisola coreana. Il dispiegamento dei tre vettori americani «sta rendendo impossibile prevedere quando scoppierà una guerra nucleare a causa delle navi da guerra degli Stati Uniti» che mantengono una «postura da attacco». Il rischio che la situazione precipiti è stato riportato anche dall’agenzia Kcna: «Nel lungo periodo, la pace nella penisola coreana e nella regione è messa a serio rischio e il pericolo di una guerra nucleare cresce giorno dopo giorno». (agg. di Silvana Palazzo)



STOP ALLE RELAZIONI TRA SINGAPORE E COREA DEL NORD

Secondo quanto riportato da Channel News Asia, un importante sviluppo si è verificato nei rapporti tra Singapore e Corea del Nord. Secondo una nota del servizio doganale, “Singapore vieta il commercio di beni con la Corea del Nord su scala industriale”, allineandosi dunque alle sanzioni dell’Onu. Si tratta di una decisione particolarmente significativa poiché Singapore restava uno dei principali partner commerciali in assoluto di Pyongyang, arrivata in un momento di stallo in cui comunque la Corea del Nord non effettua test missilistici da due mesi. Un passo indietro che non convince però la comunità internazionale, col passo di Singapore che sembra allinearsi alle pressioni degli Stati Uniti, che hanno chiesto agli stati più vicini a Pyongyang, comprese Cina e Russia, di mostrarsi intransigenti verso il regime nordcoreano. La rottura dei rapporti commerciali da parte di Singapore può rientrare in questa dinamica.



I BOEING ACQUISTATI DAGLI USA

In molti però hanno ricordato il recente annuncio di Donald Trump, con un grossissimo affare militare in ballo tra gli Stati Uniti e Singapore che potrebbe aver influenzato questa decisione. “Una delle cose che faremo nel breve periodo è la firma di un contratto molto grande con Singapore che sta acquistando Boeing per miliardi di dollari dal nostro Paese” ha annunciato recentemente il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo un incontro con il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong. Una sorta di patto d’acciaio che potrebbe aver avvicinato molto Usa e Singapore, tanto da portare Singapore stesso a mettere in discussione i rapporti che da anni durano con Pyongyang, facendo una scelta di campo a livello diplomatico anche scomoda e inaspettata. Di sicuro la Corea del Nord rischia di trovarsi sempre più isolata a livello internazionale, e questo spiega anche l’immobilismo degli ultimi due mesi da parte del regime di Kim Jong Un.

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