A vederlo sembra un gatto normalissimo, bianco e nero e con un pelo particoarmente folto, ma non è così. Lawrence Abdoun (un nome altisonante per essere un gatto) è il gatto-diplomatico dell’ambasciata britannica in Giordania a cui sono stati conferiti compiti importantissimi. Il primo, in ordine di tempo, è quello di cacciare i topi dalla sede dell’ambasciata inglese in Giordania, che è poi quello per cui è stato assunto all’inizio. Ma a poco a poco Lawrence Abdoun è diventato un vero beniamino del web, visto che su Twitter il suo profilo ha oltre 2.500 followers scatenati per lui. Oltre al titolo di ‘cacciatore di topi ufficiale’ per conto della corona britannica in Giordania, a Lawrence Abdoun è stato conferito anche il titolo di ‘primo rappresentante all’estero di Palmerston’. Che significa? In realtà nulla di complicato: Palmerston non è altri che un suo omologo e collega, il gatto della sede del Ministero degli Esteri a Londra. Insomma, tra colleghi ci si intende, ma Palmerston non ha nemmeno un briciolo del successo che, almeno attualmente, ha Lawrence Abdoun.



IL PASSATO

La storia del gatto-diplomatico Lawrence Abdoun è in realtà molto ordinata e lineare. Prima di divenire una importante personalità all’interno del mondo delle ambascerie estere britanniche, non era nient’altro che un gatto randagio. Eh già: Lawrence Abdoun vagava per le strade della Giordania a zonzo, come fanno tutti i gatti randagi, mangiando un po’ qua e un po’ là, senza né una meta né una fissa dimora. Un giorno, proprio per questo motivo, venne portato in un gattile dove avrebbe potuto vivere con meno rischi, questo è indubbio, ma senza la libertà. Il caso ha voluto che il gatto Abdoun abbia fatto breccia nel cuore di Edward Oakden, ambasciatore del Regno Unito in Giordania (quello umano, s’intende). Proprio per questo motivo, infatti, il gatto più importante del mondo e più amato del web è stato trapiantato in una sede illustre come quella dell’ambasciata, in un rovescio di fortuna che ha quasi del boccaccesco a pensarci bene. Dalle stelle alle stalle, dalla strada ai ricchi pranzetti dell’ambasciata il salto è stato enorme: per lui la via, da quel momento, è andata tutta in discesa.

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