E se la terza guerra mondiale fosse in realtà una seconda guerra fredda? Il rischio è lanciato da alcuni media inglesi, come già in passato avanzato da praticamente tutta la stampa e l’establishment liberali americano: Usa e Russia, su questo asse ancora una volta nei prossimi anni si decideranno molte delle sorti mondiali future. «Putin ha una nuova classe di sottomarini in grado di ridurre in cenere qualsiasi città entro un raggio di 9300 chilometri»: lo spiega il Daily Mail, di fatto “mettendo sul chi va là” Trump e la Casa Bianca: «Il sottomarino “Principe Vladimir” può lanciare fino a 20 missili balistici intercontinentali ed è in grado di immergersi fino ad una profondità di 400 metri, caratteristica che lo rende praticamente invisibile ai radar». Il nome non può che essere assimilabile e riferibile alla potenza di Putin che per metà dei russi è venerato da anni (mentre l’altra metà rischia il carcere, ndr). Come spiega ancora il Daily Mail, i sottomarini della classe Borej saranno equipaggiati con missili balistici intercontinentali Bulava. «Gli analoghi americani del “Principe Vladimir”, ovvero i sottomarini “Ohio”, sono dotati di 24 missili, la cui gittata è di soli 7.800 chilometri». (agg. di Niccolò Magnani)



NUOVO DISERTORE IN COREA DEL NORD?

Ne dà notizia questa mattina Libero Quotidiano, dopo il lancio di ieri della Reuters: ci sarebbe in Corea del Nord un nuovo caso-diserzione, a conferma della completa  tensione da pre-guerra mondiale che vive il regime di Pyongyang. La guardia costiera giapponese ha infatti ritrovato un cadavere proveniente dalla Nord Corea e addirittura ritrovato su una barchetta alla deriva: sarebbe l’ultima vittima del regime comunista, ritrovata sabato mattina sulle rive del Mar del Giappone con nelle tasche documenti e sigarette nord coreane. Secondo le prime stime delle autorità nipponiche, si tratterebbe di un altro soldato disertore, come quello che ha avuto miglior fortuna una settimana fa scappando lungo il confine con la Sud Corea. Non sarebbe neanche il primo ad essere ritrovato in queste condizioni, ucciso e lasciato alla deriva in mare su una piccola barca di legno: il regime di Kim Jong-un continua a perseguire i reietti, la dimensione internazionale non aiuta una regione sempre più allo sbando e sotto il pugno di ferro di una dittatura a “cielo aperto”. (agg. di Niccolò Magnani)



VICE MINISTRO ESTERI RUSSO IN SUD COREA: SFIDA A TRUMP

Il vice ministro russo, Igor Morgulov, è volato in Sud Corea visto che nei prossimi tre giorni è prevista un’agenda fittissima di incontri con l’establishment sudcoreano per scongiurare il dramma di una guerra mondiale tra Usa, Corea del Nord e appunto tutti gli altri protagonisti che sarebbero “costretti” ad entrare in azione per l’altissima tensione in corso lungo il Pacifico e l’est asiatico. La normalizzazione della questione nucleare di Pyongyang sul piatto, ovviamente, ma dal punto di vista diplomatico il viaggio del vice Lavrov intende lanciare anche una “sfida” a distanza a Trump e alla sua mancata volontà di esprimere un accordo e una diplomazia con il regime di Kim. La Russia invece prima con la Cina e ora la Sud Corea cerca un contorno di “accordi” da poter presentare alla Corea del Nord, al posto delle provocatorie esercitazioni militari al confine degli americani. «Durante la mia visita a Seul, ho in programma un incontro con il vice ministro degli Esteri della Corea del Sud sulle questioni politiche, così come con l’inviato speciale del ministero degli Esteri sudcoreano per la pace e la sicurezza nella penisola di Corea. Discuteremo le questioni bilaterali d’attualità e le problematiche legate alla risoluzione del problema nucleare nordcoreano», spiega Morgulov a Ria Novosti questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)



ESERCITAZIONI IN COREA DEL SUD, MONITO A KIM

Gli Stati Uniti, sono pronti a schierare sei caccia F-22 Raptor per alcune manovre aeree congiunte con la Corea del Sud all’inizio di dicembre. Potrebbe questa prova di forza, letta da qualcuno come un’aperta provocazione alla Corea del Nord, la miccia che dà il via alla Terza Guerra Mondiale con il regime comunista di Kim Jong-un. Secondo quanto dichiarato da un portavoce del ministero della Difesa sudcoreano a EFE, gli aerei prenderanno parte alle esercitazioni chiamate Vigilant ace, che si terranno dal 4 all’8 dicembre. A detta dei media della Corea del Sud, è la prima volta che gli Usa dispiegano contemporaneamente sei F-22 nella penisola di Corea. Si tratta dunque di un messaggio chiarissimo nei confronti di Pyongyang. In questo mese Washington ha schierato inoltre 3 portaerei nucleari, cosa che non accadeva da 10 anni, vicino alle confine con le acque nordcoreane. (agg. di Dario D’Angelo)

TENSIONE ARABIA SAUDITA-IRAN

Non c’è soltanto la Corea del Nord a tenere in allarme le cancellerie del Pianeta rispetto al rischio di una possibile Terza Guerra Mondiale. Tensioni preoccupanti si registrano anche in Medio Oriente, dove Arabia Saudita ed Iran non se le mandano a dire. Riyad, dopo gli attacchi alle sue missioni diplomatiche del gennaio 2016 a Teheran e Mashad, ha interrotto ogni tipo di dialogo con l’Iran. Sulla scia della decisione saudita, Bahrain, Sudan e Gibuti hanno fatto altrettanto. Ad alzare i toni verso lo storico nemico della regione è stato il principe ereditario dell’Arabia saudita Mohammed bin Salman, che al New York Times ha definito il leader iraniano Ali Khamenei “il nuovo Hitler del Medio Oriente”. Salman ha ribadito:”Non vogliamo che in Medio Oriente si ripeta ciò che è accaduto in Europa”. (agg. di Dario D’Angelo)

15 OBIETTIVI DELLA COREA DEL NORD

Terza Guerra Mondiale. La tensione fra Corea del Nord e Stati Uniti, ma sarebbe anche il caso di dire fra Corea del Nord e resto del mondo, rischia di aumentare esponenzialmente negli ultimi giorni. E’ notizia di ieri di un piano già pronto per evacuare il Giappone, nelle sue principali città, nel caso in cui Pyongyang dovesse sferrare un temutissimo attacco nucleare. Ma in realtà, secondo informazioni dei servizi segreti americani, sarebbero 15 gli obiettivi sensibili che la Corea del Nord avrebbe nel mirino nel caso in cui il leader Kim Jong Un volesse mostrare al mondo la potenza nucleare della Nazione. Queste informazioni sono state valutate dall’European Council on Foreign Relations che ha redatto un elenco di 15 bersagli potenziali, tra i quali ci sono il Pentagono e Manhattan negli Stati Uniti, Guam, le basi statunitensi nel Pacifico, le Hawaii e diversi altri. Inutile dire che l’attacco verso uno solo di questi obiettivi scatenerebbe una potenziale Terza Guerra Mondiale.

ALLARME ANCHE IN COREA DEL SUD

La tensione è dunque alta e questa relazione dell’European Council on Foreign Relations non contribuisce a smorzarla. “Se la comunità internazionale vuole evitare una guerra – viene scritto nel report –“deve comprendere come il regime considera le sue armi nucleari e quando sarebbe disposto ad usarle. Questo perché la Corea del Nord non distingue tra l’uso di armi nucleare contro obiettivi militari e l’utilizzo contro i civili”. Parole molto pesanti, ma non ci sono solo gli Stati Uniti e il Giappone nel potenziale mirino nucleare di Pyongyang. Anche la Corea del Sud potrebbe essere colpita e da tempo richiama l’attenzione della comunità internazionale per bloccare lo sviluppo nucleare dei “cugini” del Nord: anche la capitale Seul fa parte della lista dei 15 obiettivi, e a questo punto la stretta finale con nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord potrebbe arrivare molto presto.