Per quanto la realtà effettiva del disgraziato giochino detto Blue Whale sfugga ancora a contorni precisi, con bufale ed episodi di suicidi apparentemente inspiegabili, nuovi orribili fatti accadono. Specie in Russia, dove la sfida suicida avrebbe avuto origine. L’ultima incredibile notizia riguarda un 18enne moscovita, Andrey Emelyannikov autore di un omicidio-suicidio che secondo gli inquirenti al momento sarebbe legato a una versione ancora più cruente del Blue Whale. I fatti: lo studente ha tagliato la gola al suo insegnante, un uomo di 44 anni padre di tre figli, si è fatto un selfie con il cadavere accanto e poi si è ucciso in maniera orrenda, con una motosega. Che sia Blue Whale o una variante ancora da identificare poco importa. Quello che importa è che i giochi, le sfide, i gruppi cosiddetti della morte divampano online, attirando ragazzi che soffrono di di patologie mentali o succubi dei giochi online, come era il 18enne autore dell’episodio.
La vittima poi non sarebbe stata scelta a caso: i compagni di classe dell’omicida dicono che aveva spesso discussioni e liti con l’insegnante il quale avrebbe anche minacciato di espellerlo dalla scuola. L’attacco sarebbe avvenuto in classe, durante un intervallo, quando il ragazzo si è trovato solo con l’insegnante, si è avvicinato, gli ha tagliato la gola, poi ha scattato numerosi selfie con il volto rilassato e contento. Sempre secondo i suoi compagni, Andrey aveva una particolare passione per il protagonista di un video gioco, Silent Hill, un fanatico religioso che uccide le persone. Inoltre, col senno di poi, avrebbe pianificato da tempo l’omicidio: l’hashtag che usava sui social network era 11117, cioè 1 novembre 2017, il giorno in cui ha compiuto l’efferato gesto. Il commento di un esperto di psicologia e criminologia ben riassume quanto accaduto: “I video giochi a contenuto violento portano spesso i giocatori a trasferire nella realtà quanto accade nei videogiochi stessi”.