Per anni ha messo su facebook post inneggianti all’Isis, incoraggiando la gente a sostenere i terroristi e a unirsi a loro, esultando a ogni strage islamista, mettendo link a siti del califfato con video e immagini dei miliziani. Nel 2015 sono stati 19 i post che direttamente o indirettamente, dice l’accusa, hanno incoraggiato il terrorismo nel Regno Unito e all’estero. E’ una donna di 40 anni, musulmana, Farhana Ahmed, di Londra, madre di 5 figli. Lo scorso luglio finalmente è stata arrestata, adesso è arrivata l’incredibile sentenza. Il giudice, ha spiegato, si è sentito commosso dalla lettera scritta dal figlio maggiore di 16 anni che diceva quanto la madre mancasse a tutti loro e ha deciso di scagionarla e lasciarla andare libera. Le è stata data una condanna a due anni con sospensione della pena dopo che la donna si è dichiarata colpevole di aver incoraggiato il terrorismo. Le parole del giudice: “In una decisione eccezionale, ho deciso che lei debba ritornare a casa il prima possibile per il bene dei suoi figli. Il suo arresto e la permanenza in prigione hanno avuto un effetto negativo sui suoi figli”. I quali, va detto, non erano stati abbandonati ma presi in custodia da membri della famiglia della donna. “Lei ha espresso rimorso per le sue azioni” ha detto ancora il giudice ” un rimorso che considero del tutto genuino. Lei ha dedicato la sua vita, a parte questo orribile comportamento, ai suoi figli, non c’è alcun realistico pericolo che lei torni a fare quello che ha fatto”.
Una sentenza che ovviamente alza dubbi molto forti. Se il giudice dice che la donna deve prendersi cura dei figli, una persona che per anni ha sostenuto e propagandato il terrorismo, cosa potrà mai insegnare loro? Lo stesso giudice ha riconosciuto che il gruppo fb a cui la donna si era iscritta, durante la sua partecipazione era cresciuto da 721 membri a 1480. Nel 2013 tutta la sua famiglia con il marito e i figli si recarono in Turchia cercando di entrare nel califfato. In Turchia rimase solo il marito, ma nel 2015 la donna provò a raggiungerlo senza riuscirci. Per il giudice, la separazione dal marito è stato il motivo per cui ha deciso di sostenere il terrorismo sui social network. Non sembra una giustificazione plausibile, anzi sarebbe abbastanza per condannarla. Nel settembre del 2014 la donna spedì 3mila sterline al marito e nel febbraio 2015 altre 4300. A completare questo quadro disastroso per quanto riguarda la giustizia inglese, l’uomo è stato accusato di terrorismo in Turchia, ma poi scagionato e adesso è liberamente tornato in Inghilterra. Un caso che sembra incoraggiare sostenitori del terrorismo e foreign fighters di ritorno in occidente.