Conferenza di fine anno per Vladimir Putin, presidente della Russia, con i giornalisti di tutto il mondo presenti per porre domande ad uno dei politici più importanti al mondo. L’ex funzionario del KGB ha parlato del futuro del suo Paese: “La Russia deve avere un sistema politico flessibile ed aperto, deve essere un paese rivolto al futuro con una economia che si integra con le nuove tecnologie. Ho un programma elettorale, ma non è il momento di annunciarlo”. Sulla mancanza di concorrenti alle elezioni: “Non devo cercare io i concorrenti, ma farò il possibile perché esista un sistema politico aperto e concorrenziale”. Successivamente Putin ha risposto così ad una domanda su una possibile nuova corsa agli armamenti: “Gli Stati Uniti sono di fatto usciti dall’accordo sul sistema di difesa anti-missile. L’uscita dall’accordo sulla non proliferazione porterà a problemi di sicurezza mondiale. La Russia continuerà a garantire la sicurezza, senza distruggere l’economia: non vogliamo entrare in una nuova corsa agli armamenti”.
PUTIN SU TRUMP, COREA DEL NORD E TERRORISMO
Attese le domande su Donald Trump, presidente USA, sul quale dice: “Non devo essere io a valutare il lavoro di Donald Trump, vediamo i suoi successi. Spero che supereremo il momento di crisi che lavoreremo per risolvere le sfide comuni, ovvero terrorismo, sicurezza e cambiamenti del clima”. Sui rapporti: “Hanno incolpato il nostro ambasciatore per i suoi incontri, è una pratica diffusa in tutto il mondo: incontrare i candidati, discutere le prospettive di lavoro comune”. Altro capitolo caldo quello relativo alla Corea del Nord: “La nostra è una posizione chiara: non la consideriamo una potenza nucleare, riteniamo che tutto ciò che sta accadendo sia controproduttivo. Nel 2005 furono firmati accordi sull’annullamento del programma nucleare nordcoreano. Accordo che qualche mese dopo non andò più bene agli Stati Uniti, che uscirono dagli accordi. La Corea del Nord se ne è infischiata ed ha deciso di perseguire la sua strada”. Russia impegnata nella lotta al terrorismo, di cui Putin dice: “Nella lotta al terrorismo è molto importante che agli attori della politica non venga la voglia di utilizzare i terroristi per raggiungere i loro scopi”. Infine, un’ultima battuta su Donald Trump: “Se darei del tu a Trump? Probabilmente sì, per il momento ci chiamiamo per nome. Ci siamo incontrati per poco tempo in due sole occasioni, altre due volte abbiamo parlato per telefono. Credo che anche per lui esista la possibilità di avvicinarsi alla Russia e dare seguito in parte alle sue promesse elettorali”.