Si pensava fosse l’Irlanda il paese al mondo dove gli abusi sessuali sui minori avessero raggiunto il maggior numero di casi, ci si deve ricredere davanti alle impressionanti cifre rese note dalla commissione di inchiesta australiana durante quattro anni di indagini portate oggi a compimento. Il primate della Chiesa australiana, anche lui indagato per presunti abusi, George Pell, ha pubblicamente ammesso di aver fallito nella gestione dei preti pedofili nello stato di Victoria negli anni 70. Il problema è che le conclusioni dell’indagine arrivano fino al 2010 e riguardano tutto il paese senza che alcun religioso sia mai stato punito o sollevato dal suo incarico. 15mila testimonianze di abusi subiti nelle chiese, nelle scuole, negli orfanotrofi. In totale il 7% dei preti cattolici australiani è accusato di abusi sessuali su bambini in un periodo di tempo che va dal 1950 al 2010, mentre in alcune diocesi si raggiunge la cifra del 15%.
Come altre volte, le cifre complessive andranno scremate dei casi che si riveleranno fasulli così come di accuse che possono essere infondate, come successo altrove dove molti che si erano definiti vittime poi si è scoperto non lo erano affatto. Resta comunque un numero impressionante di casi di abusi che, come in Irlanda, potrebbero portare alla scomparsa della Chiesa cattolica. Tra le tante testimonianze ne spuntano alcune di questo tipo: “Sono molto grato alla Royal commission per avermi dato la posssibilità di raccontare la mia storia. C’è una cosa che la chiesa cattolica non potrà mai aggiustare: mi ha rubato l’infanzia”. Il clima negli orfanotrofi era forse il peggiore: “Quel periodo della mia vita mi ha rubato l’innocenza e ha gettato le basi di ciò che sono diventata: spaventata, pietrificata, impaurita, non degna, isolata, segregata, triste e costantemente sull’orlo del suicidio”. Il premier Turnbull, parlando di tragedia nazionale, ha promesso la nascita di una task force per coordinare quanto risulta dall’indagine annunciando lo stanziamento per le vittime di 52 milioni di dollari. Gli aventi diritto a risarcimenti da parte della Chiesa sono circa 60mila.