Clima da Terza guerra mondiale, comunità internazionale al lavoro per sedare gli animi e trovare un compromesso. Protagonista la Corea del Nord, colpita nuovamente con sanzioni approvate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Tramite un comunicato ufficiale, il ministro sudcoreano degli Esteri ha inviato un messaggio a Pyongyang, facendo riferimento anche alle sanzioni inflitte nei confronti del regime del dittatore Kim Jong-un. Ecco il testo della nota diramata dal governo sudcoreano: “Esortiamo Pyongyang a porre fine alle sue provocazioni temerarie e ad accettare la via del dialogo verso la pace e la denuclerizzazione che il nostro governo e la comunità internazionale hanno proposto. Le ulteriori sanzioni sono l’ennesimo segno della ferma determinazione del Consiglio di sicurezza a non tollerare in alcun modo i continui sviluppi nucleari e missilistici da parte della Corea del Nord”. (Agg. Massimo Balsamo)
SANZIONI ONU CONTRO PYONGYANG
Per la giornata di venerdì era attesa un’azione decisiva da parte del Consiglio di Sicurezza Onu nei confronti della Corea del Nord, ed alla fine così è stato. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, infatti, un nuovo pacchetto di misure contro Pyongyang sarebbe giunto proprio in serata e come c’era da attendersi le sanzioni si sono rivelate molto dure. Le principali restrizioni riguarderanno nello specifico le spedizioni marittime e le importazioni di petrolio, andando di fatto a colpire il cuore dell’economia del Paese. Il fine è stato proprio quello di frenare l’ambito su cui Kim Jong-un aveva puntava maggiormente in merito all’ambito e spaventoso programma missilistico e nucleare messo in atto. In merito alle esportazioni verso Pyongyang di molti prodotti di raffineria, il limite imposto è stato di 500 mila barili all’anno, con un tetto massimo di 4 milioni di barili annui per le forniture di greggio. I provvedimenti intrapresi in risposta all’ultimo test con un missile balistico intercontinentale, sono stati avanzati dagli Stati Uniti e votati all’unanimità, grazie anche al sostegno della Cina. Al termine dell’approvazione, Nikki Hakey, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite non poteva esimersi dal commentare: “Sono le sanzioni più forti di sempre; Pyongyang ha scelto l’isolamento”. Le sue parole, pronunciate nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza si sono rivelate impietose: “Il regime di Pyongyang è il più tragico esempio di male nel mondo. Più ci sfiderà e più lo puniremo”, ha dichiarato.
COREA DEL NORD, MISSILI CON TESTATE ALL’ANTRACE?
Mentre Pyongyang dovrà fare i conti con le nuove sanzioni varate dall’Onu, non si placa la sua voglia di rivalsa che in questi mesi tanto ha fatto parlare di Terza Guerra Mondiale. Per questo la Corea del Nord starebbe valutando come armare i propri missili balistici e tra le ipotesi sembra emergere quella del batterio responsabile dell’antrace. E’ quanto emerso da fonti dell’intelligence sudcoreana riportate dal quotidiano giapponese Asahi e riprese dal Fatto Quotidiano. Pyongyang, dunque, si starebbe accertando nel dettaglio delle possibilità di sopravvivenza del batterio a temperature estreme causate dalla fase di rientro del vettore nell’atmosfera terrestre. Da Seul arriverebbe la certezza sulla capacità del regime di Kim di produrre agenti biologici come l’antrace e il vaiolo, anche se fino ad oggi la Corea del Nord avrebbe addirittura accumulato circa 5000 tonnellate di nucleare. Sarebbe questo l’arsenale a cui farebbe riferimento il regime e con il quale minaccerebbe gli Stati Uniti. L’ossessione di Kim per le armi non convenzionali, in realtà, sarebbe stata già confermata in precedenti circostanze e non è la prima volta che il suo regime viene accusato di sviluppare agenti chimici e patogeni per annientare i suoi nemici.