«I disabili danneggiano la produttività del mercato inglese”»; le parole del ministro inglese ci hanno ricordato per un attimo il geniale Roberto Benigni nel suo capolavoro “La vita è bella” quando a metà film in un dialogo tra maestre fasciste si faceva riferimento ad un tema proposto dalle scuole in Germania: «quanto risparmia lo stato ogni giorno se i matti e i disabili venissero eliminati? Non sono produttivi e costano alla spesa pubblica…». Ecco, questo non per dire che l’ultima idiozia lanciata dal ministro inglese Philip Hammond (Cancelliere dello Scacchiere) sia paragonabile ai nazisti in quanto tale, però ce lo ha ricordato e la geniale sottolineatura di Benigni nel film premio Oscar di “smascherare” l’orrore di una ideologia che divideva le persone in “produttivi” o “non produttivi” sta a dimostrarlo. Bene, riavvolgiamo il nastro un secondo: è bufera in Inghilterra per le dichiarazioni a dir poco indegne fatte durante un’audizione in commissione parlamentare da un ministro titolare del governo May, per l’appunto Hammond, che per provare a giustificare le difficoltà dello stesso esecutivo sul fronte mercato del lavoro e produttività ha azzardato la castroneria che legge nel nostro titolo. Subito dopo aver detto che gli scaduti risultati del Regno Unito sul fronte della produttività possano dipendere anche dall’accresciuto coinvolgimento nel mercato del lavoro di persone disabili, ha tentato di fare un rapido e imbarazzato dietrofront non migliorando di certo la sua situazione: «sono comunque estremamente orgoglioso dell’integrazione lavorativa dei disabili».
LE REAZIONI
Inutile dire come l’attacco al governo May e al ministro Hammond è divenuto sport nazionale nelle ultime ore: moltissimi gruppi di disabili, categorie e organizzazioni che lavorano nel mondo del sociale, sono insorte contro l’enorme boutade lanciata dal Cancelliere dello Scacchiere inglese. L’associazione umanitaria Scope ha definito le parole di Hammond «inaccettabili e discriminatorie, in discussione la credibilità del recente piano presentato dallo stesso governo May per l’inserimento occupazione di categorie svantaggiate». Il Labour ovviamente ne “approfitta” per una bagarre politica, con la ministro ombra laburista (e disabile) Marsha de Cordova che replica a Hammond, «sono rimasta scioccata e inorridita dal tentativo di Philip Hammond di scaricare i fallimenti economici delle politiche Tory su di me e sugli altri disabili». Resta lo stupore diviso a metà tra l’orrore di quanto detto dal ministro e la stupidità di un ragionamento di quel genere: come se l’economia del lavoro di uno dei Paesi più sviluppati al mondo possa essere messo in “crisi” da più assunzioni di persone portatori di handicap in alcune aziende inglese. «Stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente disabili, il tutto per abbattere ovviamente i costi della sanità»: la proposta choc di qualche anno fa arrivava dritta dalla bocca di Peter Singer, filosofo della liberazione animale (la parità tra uomini e bestie, no comment). Un altro inglese. Ecco, magari qualcuno oltre Manica spinga un “attimino” per rimboccarsi le maniche e testimoniare meglio il valore e la possibilità che ogni singolo individuo, anzi meglio, persona, può donare alla comunità. Ognuno, anche i disabili. La buona educazione è sempre produttiva..