C’è già chi parla di golpe da parte di Donald Trump. I suoi atti e le sue decisioni quotidiane aizzano l’opinione pubblica di mezzo mondo (anche se in realtà un recente sondaggio dice che più della metà degli americani è schierata con lui a proposito del cosiddetto “muslim ban”, compreso il 55 per cento dell’elettorato democratico). Dopo il caso del licenziamento in tronco di Sally Yates che, va ricordato perché non tutta la stampa italiana lo ha recepito, era una semplice funzionaria che copriva ad interim il ruolo di ministro della giustizia in attesa della nomina presidenziale, Trump ha nominato il giudice della Corte suprema che rimpiazza lo scomparso Antonin Scala. Si tratta di Neil Gorsuch, ovviamente un repubblicano, e i democratici protestano vivacemente. “Possono protestare quanto vogliono” spiega al sussidiario Edward Luttwak, “ma non c’è nessun obbligo costituzionale che dica che alla Corte suprema ci sia un numero uguale di giudici dei due partiti. Trump è repubblicano e nomina un repubblicano”. Trump, spiega Luttwak, sta mantenendo fede a tutti gli impegni presi in campagna elettorale, cosa che normalmente i politici non fanno. Per questo “siamo solo all’inizio, dalla Cia al ministero dell’ambiente almeno il 70 per cento dei dipendenti devono prepararsi ad andare a casa”.



Luttwak, i democratici protestano per la scelta del giudice Gorsuch.

Possono protestare quanto vogliono, ma Gorsuch è già un giudice di Corte d’appello, considerata persona seria e imparziale. Ha il solo torto di essere repubblicano, ma chi pensano che un presidente repubblicano avrebbe scelto? Qualunque cosa faccia Trump, ormai l’abbiamo capito, è destinata a far scatenare i democratici.



Forse qualcuno si aspettava un Trump più aperto alla collaborazione con l’altra parte politica?

Trump non ha fatto campagna elettorale dicendo che sarebbe stato gentile. Quello che ha detto è che vuole rifare l’America ed è quello che sta facendo. Ha vinto su quella base e su quella base ha un mandato. Neil Gorsuch non è un estremista, è solo un conservatore come lo era il giudice di cui ha preso il posto, Antonin Scalia.

I democratici lamentano che è antiabortista e sostenitore delle grandi aziende contro i lavoratori.

Gorsuch potrebbe essere per l’aborto o contro l’aborto, dipende se la configurazione dell’eventuale caso in questione è costituzionale o no. Scalia e Gorsuch sono persone che credono che la Costituzione non vada reinterpretata ma solo applicata, a differenza dei democratici che vanno dietro alle mode del momento.



Non esiste nessun obbligo costituzionale nella scelta dei giudici della Corte suprema?

Assolutamente no. Fra poco ne andranno in pensione altri due e Trump nominerà altri due repubblicani. Gente giovane, come Gorsuch, che possa restare in carica almento per i prossimi vent’anni.

Del caso Yates invece che ne dice? Trump non è stato troppo spiccio? 

La signora Yates era un semplice funzionario del ministero che si è rifiutata di eseguire gli ordini che le erano stati dati ed è stata giustamente licenziata. Non era un ministro. E’ successo quello che succederebbe in qualunque azienda.

 

Dunque tutto regolare?

Donald Trump è stato nominato ed eletto sulla base di un programma specifico, che consiste di 29 punti. Li sta eseguendo in sequenza. A differenza dei politici che normalmente vanno a Washington e dimenticano quanto promesso in campagna elettorale, lui fa quello che ha promesso. Ad esempio l’altro giorno ha richiamato i responsabili delle aziende farmaceutiche ad abbassare i prezzi delle medicine che in America e in Canada sono il doppio rispetto all’Europa. Ma di questo non scrive nessuno.

 

Quali altri punti dobbiamo aspettarci di vedere applicati?

Il più importante di tutti, il programma di infrastrutture da 1300 miliardi di dollari, 800 nuovi cantieri per la costruzione di strade, ponti, gallerie, navigabilità dei fiumi. La stessa cifra che l’Europa impiega dieci anni a utilizzare.

 

In sostanza non sarebbe corretto dire che Trump stia alterando gli equilibri dell’apparato americano?

No. Ci saranno molti licenziamenti in futuro, ad esempio nella Cia, che era in mano all’ex consigliere di Obama e dove è stato assunto un sacco di personale inutile. Dovevano essere esperti di Medio Oriente, peccato che nessuno di loro sapesse parlare l’arabo, il turco o il persiano. Ci saranno molti licenziamenti anche al ministero dell’ambiente dove ogni progetto veniva regolarmente bloccato. Un progetto lo blocchi se dopo studi approfonditi valuti che sia nocivo, non per motivi politici.

 

Dunque “America great again”?

Le dico una cosa, fra due anni Trump vincerà anche in Europa.

 

In che senso scusi?

Il suo modello dovrebbe essere preso da esempio. Pensi all’Italia: negli anni 60 era un paese molto più povero eppure si costruivano le autostrade. Oggi non si fa più neanche manutenzione. Trump ci sta facendo vedere chi è davvero Grillo.

 

Che centra Grillo con Trump?

Se al comune di Roma avessero vinto i trumpisti, dopo tre giorni si sarebbero risolte un sacco di cose. Ha vinto Grillo e non si sta facendo nulla. Grillo chiacchiera, Trump agisce, ecco la differenza. 

 

(Paolo Vites)