Cosa succede a Bruxelles? L’Europa ha cambiato opinione sulla strategia che aveva addirittura aperto pochi mesi fa all’ingresso di un milione di richiedenti asilo? “L’Unione europea accoglie con favore ed è pronta a sostenere lo sviluppo dell’accordo firmato tra Italia e Libia il 2 febbraio” dalle autorità italiane e dal premier libico al-Serraj. Lo si legge nella dichiarazione congiunta sull’immigrazione stilata dai leader europei al termine della prima sessione dei lavori del summit di Malta, dedicato appunto all’immigrazione. L’Ue è determinata ad agire in materia di immigrazione “nel pieno rispetto dei diritti umani, delle leggi internazionali e dei valori europei”.
I leader Ue hanno intenzione di “sviluppare ulteriormente” la dimensione esterna delle politiche europee sull’immigrazione “per renderla resiliente nelle crisi future” e “identificheranno i potenziali ostacoli, ad esempio in relazione alle condizioni da rispettare per i rimpatri e rafforzare le capacità della Ue per i rimpatri, nel rispetto della legge internazionale”. Rimpatri? Incredibile. Eppure è scritto proprio nella dichiarazione sull’immigrazione a conclusione della sessione del vertice dedicata a frenare i flussi sulla rotta dalla Libia all’Italia. Nel testo si dà il “benvenuto all’intenzione della Commissione di presentare rapidamente, come primo passo, un aggiornato Piano d’azione sui rimpatri e di fornire linee guida per rimpatri più operativi dalla Ue e dagli Stati membri e effettive riammissioni (nei paesi d’origine) basate sull’acquis esistente”. I leader inoltre si dicono d’accordo ad “agire con determinazione e rapidità per realizzare gli obiettivi” indicati nella dichiarazione.
Ma non è tutto. Passiamo alla dimensione operativa.
“Abbiamo 89 allievi libici che stiamo addestrando, termineranno il 13 febbraio e questo sarà il primo risultato concreto. Saremo la prima forza internazionale che avrà addestrato un gruppo così importante anche di ufficiali e sottufficiali che a loro volta diventeranno alcuni addestratori e altri andranno sulle motovedette che la Libia riceverà prossimamente”. Lo ha detto a Radio 24 l’ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione europea EunavforMed, che sta addestrando personale della Marina e della Guardia costiera libiche.
Obbiettivo di questo addestramento, ha spiegato l’ammiraglio Credendino, “è quello di consentire alla guardia costiera libica di avere mezzi per pattugliare le proprie acque territoriali dove noi non possiamo entrare. E quindi da un lato combattere ogni tipo di attività illecita, non solo il traffico di esseri umani, ma anche droga, petrolio e armi”.
Benvenuta Europa quindi. Resta solo il dubbio che a spingere su questa strada sia non tanto la gravità della situazione quanto l’avvicinarsi delle elezioni. Ma non certo quelle italiane. Piuttosto quelle francesi e soprattutto tedesche. Un maquillage necessario perché Frau Angela possa presentarsi alle urne con qualche chance di vittoria. E perciò per una volta Europa uber alles…