Dopo gli attacchi durissimi anche di oggi all’Olanda, il presidente della Turchia incassa un “attestato di stima” proprio da quell’organo attacco a più riprese in questi giorni, responsabile di aver preso le difese dell’Olanda nello scontro diplomatico senza precedenti tra Turchia e L’Aja. È l’Europa, nelle parole d Federica Mogherini, a provare a “glissare” dopo le recenti tensioni con l’intervento durante un evento della Commssione Europea: «La Turchia resta uno degli interlocutori più importanti che abbiamo, condividiamo ancora l’interesse di portare la pace in Siria». Nel documento presentato dalla Mogherini – anch’essa attaccata negli scorsi giorni da Erdogan in quanto Alto Rappresentante per la politica estera Ue – viene fatto il punto sull’azione politica e umanitaria europea in Siria. Gli aiuti, ha sottolineato Mogherini, a oggi ammontano a 9,4 miliardi, dato che fa dell’Ue il principale donatore. Il testo individua anche le linee strategiche per le azioni future. Come riporta l’Ansa, l’Ue continuerà a supportare il processo di pace dell’Onu e a rafforzare sia l’opposizione politica siriana sia le organizzazioni della società civile.
La guerra diplomatica tra Turchia e Olanda ha vissuto un nuovo, preoccupante, capitolo poche ore fa, quando il presidente Recep Tayyip Erdogan, in riferimento alla cancellazione dei comizi nei Paesi Bassi dei suoi ministri, impegnati nel promuovere il referendum che dovrebbe assegnare maggiori poteri al capo dello Stato, ha dichiarato che alcuni paesi europei sono ostaggio di esponenti “razzisti” e “fascisti”. A riportarlo è lapresse.it, sottolineando come Erdogan abbia chiarito come l’incidente diplomatico che sta interessando le due nazioni non sia di facile risoluzione:”La tensione diplomatica tra Turchia e Olanda non può essere risolta con delle semplici scuse da parte dell’Olanda, ma Ankara potrebbe intraprendere nuove contromisure”. L’invito di Erdogan ai turchi residenti nei paesi dell’UE, alla vigilia delle Elezioni d’Olanda 2017 di domani, è stato chiaro:”Non votate per il governo e i razzisti”.
Arriva ancora dalla Turchia il nuovo attacco all’Olanda nella crisi diplomatica ormai di vastità enorme: in una nota il presidente Erdogan si è scagliato ancora una volta quasi esclusivamente contro l’Olanda, con poi un riferimento del tutto negativo anche per l’Unione Europea, rea di “appoggiare la politica anti libertaria e anti-regole della stessa Ue, dell’Olanda”. «Gli olandesi fanno terrorismo di Stato, che causa il più grave danno all’Europa e all’Unione europea. L’Ue non è più un simbolo di giustizia, di libertà e diritti umani. E metto in guardia tutto il mondo sui fatti in Europa, che causano preoccupazione. Naturalmente esigeremo che chi è coinvolto ne risponda, nella cornice diplomatica e giuridica», spara a zero il presidente turco. Ma il passaggio più duro arriva dopo, quando ripropone un altro riferimento oscuro per l’Olanda: due giorni fa gli aveva dato dei nazisti, oggi invece non migliora di certo «Non si spara sulla croce rossa neanche in guerra, ma l’Olanda è capace anche di questo. Conosciamo gli olandesi dai tempi di Srebrenica. In quell’occasione abbiamo conosciuto la loro natura e il loro carattere, quando hanno lasciato che 8 mila musulmani bosniaci venissero massacrati senza muovere un dito». Erdogan poi attacca ancora la Merkel decedo che la Germania non è diversa dall’Olanda, con risposta piccata immediata di Berlino, «con le sue provocazioni Ankara vuole apparire la vittima».
La crisi diplomatica in Europa tra la Turchia e l’Olanda rischia di trascinare Bruxelles in un baratro di crisi non esattamente augurabile in un clima di già enormi fragilità e difficoltà economiche e sociale. Partito tutto da un referendum, quello turco, ora lo scontro si allarga e prende dentro Germania, Francia e tutto il board Ue. L’Aja vieta lo sbarco del ministro di Erdogan per un comizio pro-referendum del “sultano” ai tantissimi cittadini turchi che vivono in Olanda, la reazione è durissima e l’attacco contro i Paesi Bassi diventa a senso unico. “Nazisti, anti-libertari, terroristi” e via dicendo; la reazione dell’Ue è di principale sostegno a L’Aja e questo scatena ancora di più la rabbia di Erdogan che in questi giorni attacco tutto e tutti mettendo a rischio i vari accordi internazionali con Europa e Usa. Sono partite le prima sanzioni dure da Ankara e prevedono la chiusura dello spazio aereo ai diplomatici olandesi e la rottura praticamente definitiva di ogni possibile relazione con i Paesi Bassi. Il premier uscente olandese – in attesa dell’importante voto di domani alle elezioni politiche nazionali – commenta «continuo a trovare bizzarro che in Turchia si stia parlando di sanzioni quando è evidente che siamo noi ad avere motivi per essere arrabbiati per quello che è successo nel fine settimana». Ad irritare il governo de L’Aia è stato soprattutto il riferimento agli olandesi come “nazisti” da parte del presidente turco Erdogan. Nel frattempo il presidente turco attacca senza trattenersi la cancelliera tedesca Angela Merkel, rea di difendere la posizione dell’Olanda contro la sua Turchia: «sostiene il terrorismo, potremmo anche rivedere l’accordo Ue sui profughi», dove tra l’altro Erdogan omette il fatto che tale accordo viene pagato a suon di miliardi da tutta l’unione Europea alle casse di Ankara.
Una crisi vastissima in poi tempo davvero: la Turchia e la dura reazione contro il divieto olandese di affrontare sul proprio territorio un comizio pro-Erdogan dai toni non certo sereni – in Francia in questi giorni, dove il comizio è stato accettato, si sono sentiti vari cori e dimostrazioni pro-Isis con “Allah akhbar” come “colonna sonora” odiosa. Intanto arrivano anche nuove critiche all’Unione Europea dal ministro degli esteri di Ankara all’indomani dell’esortazione della Commissione europea al governo turco ad «astenersi da dichiarazioni eccessive e da azioni che rischiano di esacerbare ulteriormente la situazione». Il governo turco definisce infatti, «gravissimo il fatto che l’Ue si schieri con l’Olanda nella controversia che oppone in due Paesi». Non solo, prosegue la nota ancora contro Bruxelles, «Le nostre controparti nell’Ue fanno esercizio solo in modo selettivo dei valori democratici, dei diritti fondamentali e delle libertà», denunciando una violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche in riferimento alla decisione del governo olandese di impedire al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu di raggiungere sabato Rotterdam per tenere un comizio e di bloccare il ministro della Famiglia, Fatma Betul Sayan Kaya, costringendola a lasciare il Paese.