In Spagna si è infiammato il dibattito sulla legalizzazione dell’uso della cannabis a scopo terapeutico, soprattutto da quando è chiesta a gran voce pure da un politico conservatore. Si tratta di Eduardo Van den Eynde, portavoce del Partito Popolare nel Parlamento della Cantabria: da cinque anni lotta contro un tumore ai polmoni e fa uso di marijuana per alleviare i dolori provocati dalla chemioterapia. Dopo nove sessioni, ha riscontrato una terza ricaduta. Su Facebook ha pubblicato una lettera che sta facendo discutere l’opinione pubblica. Van den Eynde ha spiegato le sue ragioni ai microfoni dell’emittente radiofonica spagnola Cadena Ser: ha raccontato, ad esempio, di sentirsi meno stanco dopo la chemioterapia e che anche il suo umore è migliorato. Van den Eynde non è solo nella battaglia per la legalizzazione della cannabis a uso terapeutico: «La questione è complicata, bisogna rompere un tabù. Alcuni compagni di partito hanno espresso il loro sostegno, oltre a molti pazienti» ha dichiarato, aggiungendo poi che uno dei farmaci che sta assumendo provoca più effetti collaterali della cannabis. Per il politico conservatore è anche una questione di etica morale: «Non si può andare contro un prodotto che fa bene alle persone solo per un pregiudizio» ha raccontato, invece, al quotidiano El Mundo. Il tema è delicato ed è oggetto di discussione alla Camera dei Deputati di Madrid, che sta valutando la proposta di regolamentare e facilitare l’accesso ai trattamenti terapeutici con la cannabis e i suoi derivati sotto il controllo medico e per le patologie per le quali è stata dimostrata l’efficacia.