Il palazzo del Parlamento del Paraguay, ad Asunción, è stato incendiato questa notte da alcuni manifestanti che stanno protestando contro l’emendamento alla Costituzione che, se approvato, consentirebbe al Presidente della Repubblica di candidarsi ed essere eletto per un doppio mandato. Come riportato dal Guardian, diverse persone hanno dato luogo a degli scontri con la polizia, che a lungo ha cercato di impedire l’accesso al Parlamento. Alcuni manifestanti, però, sono riusciti a superare lo sbarramento delle forze dell’ordine e sono entrati nel palazzo del Parlamento di Asunción, dove hanno distrutto gli uffici dei parlamentari di maggioranza dando fuoco a documenti e a parte dell’arredamento. Proprio in questo modo ha avuto origine un grande incendio che i vigili del fuoco sono riusciti a sedare dopo oltre due ore, mentre la polizia era intenta a tenere lontana dal palazzo la folla inferocita mediante l’utilizzo di idranti e lo sparo di proiettili di gomma. Le proteste sono sfociate in guerriglia urbana dopo che ieri 25 dei 45 senatori presenti in Parlamento hanno approvato il contestato emendamento che consente ad un Presidente della Repubblica la possibilità di effettuare un doppio mandato. A sostenere questa modifica alla Costituzione del Paraguay, una repubblica presidenziale uscita nel 1992 da 35 anni di dittatura, sono soprattutto i parlamentari di centrodestra del Partito Colorato del capo dello Stato in carica Horacio Cartes. Ad avversare l’emendamento è soprattutto l’opposizione, rappresentata in gran parte dal Partito Liberale Radicale Autentico – che ha denunciato vizi procedurali definendo l’emendamento un tentativo di golpe – per quanto i trasversalismi (di chi nella maggioranza è contrario e di chi nell’opposizione è favorevole) non manchino. Oggi il voto sarebbe dovuto arrivare alla Camera, ma è stato rinviato a causa dei disordini della notte. Nel caso in cui l’emendamento venisse approvato, entro tre mesi i cittadini dovranno esprimersi sulla modifica della Costituzione attraverso un referendum. A beneficiare dell’eventuale approvazione dell’emendamento, oltre che Horacio Cartes, potrebbe essere Fernando Lugo, ex presidente del Paraguay spodestato nel 2012 grazie ad una procedura di impeachment.



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