Ritorsione inglese contro Asma Assad, moglie del presidente siriano: alcuni deputati inglesi vorrebbero infatti toglierle la cittadinanza inglese per via del sostegno sbandierato dalla first lady siriana al marito dopo la recente strage di Idlib. La richiesta è stata fata al Foreign Office di Londra, come riporta il Corriere.it: Tom Blake, portavoce dei liberaldemocratici per gli Esteri, ha domandato al conservatore Boris Johnson, titolare del Foreign Office, di revocare la cittadinanza ad Asma. Il deputato tory Nadhim Zahawi ha addotto queste motivazioni per sostenere richiesta del collega: “Lei fa parte della macchina di propaganda di un regime responsabile di crimini di guerra”. La moglie di Bashar Assad ha usato ampiamente i social media per sostenere il marito difendendolo in più occasioni anche dalle recenti accuse di aver usato armi chimiche contro i civili. Nata a Londra nel 1975, in caso di caduta del regime la donna potrebbe lasciare la Siria e rifugiarsi in Inghilterra grazie al suo passaporto britannico. Ha fatto discutere anche il tweet postato da Asma dopo l’attacco statunitense: “La presidenza siriana sostiene che quanto fatto dall’America è un atto irresponsabile che riflette una cecità politica e militare frutto di una frenetica campagna di propaganda”. Asma e Bashar si sono conosciuti ad una festa della comunità siriana a Londra nel 2000: il futuro presidente siriano studiata a quei tempi oculistica nella capitale britannica. Prima di sposare Assad, Asma ha lavorato per J.P. Morgan: ora oltre ad essere la first lady siriana è anche la mamma di Hafez, 14 anni, Zein, 12 e Karim, 11.



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