In una intervista trasmessa dalla televisione egiziana, la vedova di un uomo ucciso durante le stragi in chiesa la scorsa domenica delle Palme ha coraggiosamente dichiarato: “Non sono arrabbiata con colui che ha fatto questo, quello che gli voglio dire è: possa Dio perdonarti”. Parole che possono sgorgare solo da una fede fortissima, spesso anche i credenti hanno difficoltà a perdonare chi porta il lutto nelle proprie famiglie. “Chiedo al Signore di perdonarli e far sì che pensino: quello che faccio è giusto o sbagliato? Anche io vi perdono”. Ecco sono queste ultime parole quelle che creano la differenza: non solo chiedere che Dio perdoni, ma perdonare in prima persona, l’unica azione che dall’odio può portare all’amore e alla ricostruzione di rapporti degni di essere vissuti. Solo il perdono elimina l’odio. Il marito della donna poi non è solo una vittima, ma un eroe: ha infatti perso la vita fermando il terrorista che voleva entrare nella cattedrale di San Marco ad Alessandria evitando che qui accadesse la strage avvenuta nelle altre due chiese. “Ripensateci ancora. Possa Dio perdonarvi e noi anche vi perdoniamo. Credetemi, vi perdono. Avete portato mio marito in un posto che non avrei mai potuto nemmeno sognare. Credetemi, sono orgogliosa di lui. E avrei voluto essere lì al suo fianco, credetemi, e ringrazio” ha aggiunto la donna. Un segno di questo cambiamento è già avvenuto. Dopo l’intervista il presentatore televisivo, un musulmano, si è rivolto sbalordito lui stesso al pubblico dicendo: “I Cristiani egiziani amano profondamente il loro paese. Sono fatti di acciaio. Questa gente è capace di perdonare, questa è la loro fede e la loro convinzione religiosa. mM quanto è grande la quantità di perdono che avete? Se i vostri nemici sapessero la quantità di perdono che avete per loro, non ci crederebbero”.



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