L’Arabia Saudita è stata eletta nella Commissione Onu per i diritti delle donne e la domanda sorge spontanea: l’Italia ha votato a favore? Il voto è segreto e quindi il governo italiano non chiarisce ufficialmente, di conseguenza l’interrogativo resterà senza risposta. Secondo Libero, però, le probabilità che l’Italia si sia resa complice di questo paradosso sono alte. L’Arabia Saudita è, infatti, il Paese con la legislazione più misogina del mondo. Un aspetto tutt’altro che trascurabile di questa vicenda è che l’Arabia Saudita ha ricevuto meno voti di tutti: nonostante l’ultimo posto, ha ottenuto un posto per il quadriennio 2018-2022. Lo scandalo è stato denunciato dall’organizzazione Un Watch, che paragona quest’elezione alla nomina di «un piromane a capo dei vigili del fuoco». La classifica del “Global gender gap“, sulle differenze di trattamento tra uomo e donna, vede l’Arabia Saudita al 141esimo posto su 144 Paesi, davanti cioè a Siria, Pakistan e Yemen, che però non si sono candidati per quell’incarico.



La Commissione Onu per i diritti delle donne, creata nel 1946, ha l’obiettivo di «promuovere i diritti delle donne, documentare la realta` della vita delle donne in tutto il mondo e creare standard globali in materia di parità di genere ed emancipazione femminile». Vengono adottati programmi pluriennali per raggiungere tali obiettivi: l’anno prossimo, ad esempio, si occuperà dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne e delle ragazze nelle aree rurali. Una gran bella sfida per l’Arabia Saudita, che proibisce alle donne di guidare un’auto, non le difende adeguatamente da stupri e altre forme di violenza, come denuncia Amnesty International, non le fa accedere ai livelli più alti dell’istruzione, accettare un lavoro retribuito, viaggiare all’estero o uscire dal carcere, se imprigionate, senza il via libera del loro “custode” maschio. La “custodia” tra l’altro non è prevista da norme scritte, ma è una consuetudine religiosa che si fonda sulla quarta sura del Corano. La condizione femminile non sembra interessare all’Arabia Saudita, ma ci si aspettava che fosse un tema caro invece per l’Onu.

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