Coinvolgere Papa Francesco perché ripeta il capolavoro che ha portato alla distensione dei rapporti tra Usa e Cuba ed evitare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale con la Corea del Nord. Questo, in sintesi, l’idea di Moon Jae-in, il presidente della Corea del Sud che ha spedito in Vaticano Kim Hee Joong, capo dell’associazione dei vescovi di Seul, in qualità di “inviato speciale”. Spetterà a lui, secondo il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, consegnare al Santo Padre una missiva firmata dal presidente Moon Jae-in, nella quale il neo-presidente della Corea meridionale chiedere al Pontefice di rendersi protagonista di un lavoro di intermediazione con Pyongyang che possa portare ad un summit con Kim Jong-un. L’ultimo bilaterale fra le due Coree risale al 2007: spetterà a Papa Francesco tentare di realizzare questo ennesimo “miracolo” di diplomazia. (agg. di Dario D’Angelo)
I lanci missilistici da parte di Pyongyang nel corso delle ultime settimane tengono in allarme il mondo, in una situazione di tensione che tutti gli osservatori internazionali temono possa sfociare in una vera e propria Terza Guerra Mondiale. Il punto di vista della Corea del Nord viene però forse poco preso in considerazione per capire quali sono timori e smanie del governo locale.
E il Pyongyang Times, quotidiano di regime, ha lanciato un durissimo atto di accusa nei confronti del Giappone e del premier Shinizo Abe, entrato nell’occhio del ciclone recentemente nel caos che vede protagonisti coreani, cinesi e americani. Vengono citate frasi da parte del Primo Ministro giapponese e del Ministro dell’Economia nipponico, Taro Aso, che parlano della Corea del Nord come un paese inaffidabile e come un pericolo serio che potrebbe portare l’instabilità nella comunità internazionale e preludere a una nuova guerra.
Il Pyongyang Times fa leva sui sentimenti storicamente anti-giapponesi che muovono tutta la Penisola Coreana, compresi i cugini della Corea del Sud che pure si sentono minacciati più di ogni altra nazione dal regime di Kim Jong Un. Secondo la Corea del Nord però le esternazioni giapponesi potrebbero rappresentare un’anticipazione ad una nuova invasione nipponica della Penisola Coreana, uno degli eventi storici più dolorosi che unisce la memoria storica di Pyongyang e Seul.
La conclusione dell’articolo del Pyongyang Times è votata all’autodifesa, ma sembra in realtà benzina sul fuoco di una situazione già accesa: viene infatti sottolineato come tutte le forze militari della Corea del Nord siano pronte a colpire gli obiettivi definiti “imperialisti” degli Stati Uniti e del Giappone, mettendo così a repentaglio la stabilità di tutta la regione. Da parte loro i giapponesi non sembrano intenzionati a restare a guardare, ma probabilmente potrebbe arrivare un inasprimento delle sanzioni verso Pyongyang. Inoltre si sta preparando un’eventuale necessaria evacuazione dei quasi sessantamila giapponesi che vivono in Corea del Sud.