Un bel contratto da circa 100 miliardi di dollari per la vendita di armi, tanti inchini, tanti inviti a combattere l’estremismo islamico. Così in due parole si può riassumere la visita di Donald Trump in Arabia Saudita, il paese arabo dove la sharia è applicata esattamente come nei territori controllati (ormai per fortuna sempre meno) dall’Isis, con la polizia della religione che arresta e punisce a frustate chiunque trasgredisca anche in modo minimo il Corano, e dove le condanne a morte mediante taglio della testa con scimitarra sono centinaia all’anno.



Uno dei regimi più brutali al mondo e le cui connessioni proprio con l’Isis sono state ampiamente dimostrate. Tra queste l’ultima è la più odiosa di tutte. Come segnala il sito del giornale American Herald Tribune con tanto di fotografia, le schiave yazidi rapite dai miliziani dell’Isis e usate come oggetti sessuali, adesso che i territori occupati dall’Isis vengono liberati, non poche di loro finiscono in mano ad altri schiavisti: ricchi cittadini dell’Arabia Saudita. Il giornale americano mostra infatti le immagini di un’asta tenuta in un hotel saudita dove una ragazzina yazidi viene messa in vendita.



Le prove fotografiche vengono da un telefono cellulare perso da un miliziano durante una battaglia in Iraq. Adesso le truppe di liberazione irachene si stanno dando da fare per cercare di mettersi in contatto con la famiglia della ragazza che appare nelle foto, sempre che siano ancora vivi naturalmente. Non è l’unico caso: già tempo fa una ragazza yazidi di 18 anni che era riuscita a fuggire aveva raccontato di essere stata messa in vendita a un’asta internazionale. Oltre a iracheni, siriani e sauditi c’erano anche degli occidentali, questa la cosa più orribile che significa che c’è un traffico di ragazze che finisce nel mercato della prostituzione europea.

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