Cosa c’è di strano in quella bella casetta di legno a un piano solo, le assi dipinte di un azzurro delicato, la veranda e un piccolo ma splendido giardinetto con alcuni alberi e tanto spazio per godersi la vita all’aria aperta? E’ la tipica casa americana della piccola e media borghesia, paese in cui si preferisce costruire unità abitative indipendenti invece degli orribili condomini tipicamente europei dove la gente vive ammassata una sopra l’altra, dove senti il vicino di casa starnutire o quello del piano di sopra strisciare i piedi avanti e indietro. Siamo a Takoma nello stato del Washington e la casetta è in vendita. Un giorno si reca a vederla per un possibile acquisto un signore con la figlioletta di 11 anni, ma appena arrivano nel giardino di casa ancora prima di entrarvi la bambina scoppia a piangere e dice di voler andare via perché “si sente strana”, ha paura. Il padre è sbigottito, ma poi la comprerà ugualmente. Durante i lavori di ristrutturazione cominciano ad accadere episodi inquietanti. Un giorno su un vetro di una delle finestre appare una scritta inequivocabile che tutti vedono rimanendo scioccanti. C’è scritto a mano “help”, aiuto. Non solo: porte e armadietti fissati ai muri si aprono o cascano apparentemente da soli. Non è finita perché mentre nonostante tutto i lavori continuano un giorno trovano la scritta “leave”. andatevene, sulla polvere che ricopre una stanza nello scantinato, senza che ci siano impronte di piedi attorno. A questo punto ce n’è abbastanza per il nuovo proprietario per chiedere informazionisu chi avesse abitato in precedenza in quella che risultava una casa disabitata da tempo.



Avrebbe dovuto farlo prima di spendere i soldi. Questa apparentemente innocua villetta apparteneva alla famiglia di Ted Bundy, il peggior serial killer della storia americana, circa 30 delitti nel corso degli anni 70, morto infine sulla sedia elettrica. E la finestra dove è apparsa la scritta aiuto era nel vano dove un tempo c’era la sua camera da letto. La famiglia Bundy era venuta a vivere qui nel 1955: madre, patrigno, e quattro figli tra maschi e femmine, tra cui lui, naturalmente l’omicida dal bel volto che catturava ragazzine per la strada o nei dormitori dei campus, Ted, per poi massacrarle. La sua opera sanguinaria durò per ben quattro anni prima che venisse finalmente arrestato e condannato a morte sulla sedia elettrica. Ma qualcosa della sua malvagità deve essere rimasto nella casetta azzurra. Il povero proprietario ha chiamato per due volte dei preti esorcisti per benedire la casa, ha scritto sui muri frasi della Bibbia. Ted Bundy non ha mai ucciso nessuno all’interno della abitazione sebbene fosse stato sospettato per la scomparsa di una bambina di 8 anni, cosa che lui ha sempre negato. In un modo o nell’altro il nuovo proprietario è riuscito a finire i lavori e adesso vive nella casa, sembra che le inquietanti apparizioni siano finite.

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