Le lussuose case di Kensington vanno requisite per ospitare coloro che sono sopravvissuti all’incendio della Grenfell Tower. La proposta che sta facendo discutere la Gran Bretagna è stata lanciata da Jeremy Corbyn. Il leader laburista, reduce dal successo elettorale alle scorse legislative, si è trasformato in Robin Hood dopo aver visitato l’area dove sorge il grattacielo di Londra divorato dalle fiamme e nel quale hanno perso la vita anche due italiani, Gloria Trevisan e Marco Gottardi. Dopo aver incontrato i residenti locali, cosa che invece la premier Theresa May ha evitato di fare, ha presentato la sua idea.



«Bisogna trovare delle proprietà, requisirle, se necessario, in modo da garantire che i residenti vengano ricollocati nelle vicinanze», ha dichiarato Jeremy Corbyn, facendo esplicitamente riferimento alle lussuose case sfitte di Kensington. Ritiene, infatti, «inaccettabile» questa situazione ora che «gente senza una casa cerca un posto dove stare». Durante un dibattito parlamentare ha anche parlato di una Londra divisa in due: «Kensington è il racconto di due città: la parte sud è incredibilmente ricca, è la parte più ricca di tutto il paese. L’altra è la parte più povera».



Per il leader laburista bisogna assicurarsi che i superstiti dell’incendio possano ricostruirsi una vita. Ma per la sua proposta è stato tacciato dal conservatore Andrew Bridgen di avere visioni marxiste dure. «Ha mostrato il suo vero colore. Corbyn è profondamente rosso». Secondo un nuovo sondaggio condotto da Yougov e riportato dal Telegraph, Theresa May ora conquisterebbe meno voti di Jeremy Corbyn nella General Election. Il primo ministro è sceso di 10 punti, mentre il rivale ne ha conquistati 42. 

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