Gesti di eroismo nella guerra contro l’Isis ne abbiamo già visti o ne abbiamo letto, ad esempio il fotografo siriano che porta in salvo un bambino dopo un attacco mortale ad autobus che trasportavano civili via da Aleppo, o la ragazza curda di vent’anni morta combattendo per la liberazione di Raqqa. Altrettanti e forse ancor di più non li vedremo mai, ma ci sono stati, perché la guerra, nel suo orrore, ha anche il paradosso di tirare fuori dalle persone il loro meglio. Naturalmente non stiamo parlando dell’Isis che ha sul suo conto solo massacri di civili, anche bambini, usati come scudi umani.
Stiamo parlando di chi combatte contro il nazi islamismo. L’ultimo episodio del genere arriva da Mosul, dove le truppe di liberazione hanno praticamente scacciato gli islamisti ma rimane ancora una sacca di resistenza. Qui naturalmente si trovano ancora molto civili. E’ stato durante uno di questi combattimenti che un ex soldato americano, David Euban, volontario al fronte e fondatore dell’associazione Free Burma Rangers, si è reso protagonista di una impresa eccezionale. Il tutto è stato filmato e sembra di assistere a un film, per l’incredibile naturalezza e coraggio con cui alcuni combattenti si espongono al fuoco, roba appunto che si vede nei film, invece è tutto vero. Euban ha visto in mezzo alla cosiddetta terra di nessuno, una bambina abbandonata in mezzo alla battaglia, così, facendosi coprire dal fuoco di due soldati, si lancia in mezzo agli spari e porta in salvo la bambina, terrorizzata. Nessun commento, solo uno sguardo di intesa con gli altrettanto eroici due soldati che lo hanno coperto. “Ho pensato che se fossi morto – ha detto Eubank al Los Angeles Times – mia moglie e i miei figli avrebbero capito”.