Kim Jong-Un ha una grande paura: essere decapitato. Tutti i grandi dittatori della storia ad un certo punto hanno cominciato a temere attentati e la Guida suprema della Corea del Nord non fa eccezione. In carica dal 2011, ha cominciato ad avere paura per la propria vita. La tenuta nervosa è stata messa a dura prova dalla tensione crescente con gli Stati Uniti, legata soprattutto all’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Spavaldo nelle esternazioni pubbliche, Kim Jong-Un si starebbe mostrando sempre più paranoico. Il leader di Pyongyang starebbe adottando quotidianamente nuove strategia per garantire la propria sicurezza.
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe ormai limitato gli spostamenti all’aperto alle ore prima del sorgere del sole, cambierebbe spesso auto con quella dei suoi sottoposti, così da non essere riconoscibile nei viaggi. Inoltre, ha mobilitato una fitta rete di spie per intercettare eventuali piani di attentati. Non è un caso se le sue apparizioni pubbliche nei primi sei mesi dell’anno sono calate del 32% rispetto a quelle dell’anno scorso. Kim Jong-Un teme che Stati Uniti e Sud Corea abbiano preparato un’operazione per decapitarlo in caso di guerra. A inquietarlo è la presenza della portaerei Uss Carl Vinson del Team 6 Navy Seal: le teste di cuoio sei anni fa uccisero Osama Bin Laden nel compound in cui era nascosto in Pakistan. Pare poi che i sudcoreani abbiano addestrato unità di élite per infiltrarsi oltre confine per una missione speciale e segretissima.
Intanto sono emersi nuovi dettagli sulla morte di Kim Jong-nam, il fratellastro della Guida suprema ucciso a febbraio in Malesia. L’omicidio potrebbe essere legato al passaggio di informazioni riservate alla Cia. Il fratello del dittatore sarebbe stato visto incontrarsi con un agente della Cia giunto da Bangkok. Anche questa vicenda ha contribuito a far crescere il clima di sospetto e paura…