Vladimir Putin ha rischiato di morire: ha subito cinque attentati, tutti naturalmente falliti. Lo ha rivelato il presidente russo a Oliver Stone per “The Putin interviews“, la docu-serie in quattro puntate che verrà trasmessa negli Stati Uniti da Showtime, il network a pagamento del gruppo CBS. «Sono ancora vivo dopo cinque attentati», ha raccontato il presidente della Russia al regista premio Oscar in uno dei tanti incontri avuti nel giro di due anni. «Castro ne ha subiti molti di più», il commento di Oliver Stone, ben disposto nei confronti del presidente russo, come nei confronti di Hugo Chavez e Fidel Castro.



Proprio con quest’ultimo Putin ricorda di aver affrontato la questione degli attentati: il dittatore cubano gli disse di aver sempre curato personalmente le questioni relative alla sua incolumità, mentre lui preferisce affidarsi ai servizi segreti. «Io faccio il mio lavoro e loro il loro. Sono molto professionali». Nel documentario Putin prova a spiegare chi è e qual è il suo background. Lo fa anche quando si parla di Edward Snowden, l’ex agente della Cia che ricevette asilo da Mosca dopo aver rivelato che gli americani spiavano gli alleati.



«Non è un traditore, non ha tradito gli interessi del suo Paese né ha trasferito informazione a altri Paesi, ma se me lo chiede direttamente io credo che non avrebbe dovuto farlo, se qualcosa non gli andava bene, si doveva dimettere». Se il lavoro della NSA non gli piaceva, doveva semplicemente dimettersi. Un parere espresso con cognizione di causa, visto che Vladimir Putin agli inizi degli anni Novata si dimise dal KGB perché non ne condivideva la politica. 

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