Si vedono fin da subito le conseguenze della chiusura totale di ogni rapporto con il Qatar da parte della “Nato araba”: sono state già emanate le disposizioni e le lettere di espulsione per tutti i cittadini del Qatar residenti in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, mentre per ora l’Egitto non ha agito nel medesimo modo. Hanno prima annunciato ogni rottura delle relazioni diplomatiche, poi l’hanno isolata geograficamente e ora vengono puniti i cittadini qatarioti residenti nei vari Paesi del Golfo che si sono coalizzati contro il Qatar. Entro 14 giorni dovranno lasciare il Paese da cui sono stati appena espulsi, racconta in queste ore Al Arabiya: non solo, gli stessi governi di questi tre Paesi hanno inoltre ordinato ai loro cittadini che si trovano in Qatar di passaggio o come residenti di andare via. Una decisione senza precedenti a pochi giorni dalla visita di Trump a Riad che a questo punto potrebbe aver dato la “spallata” decisiva contro l’emirato piccolo ma ricchissimo del Qatar, accusati di fomentare il terrorismo.
L’emiro del Qatar si dice pubblicamente stupito per quanto avvenuto, per la chiusura di ogni frontiera con gli Stati vicini e il totale isolamento geografico e diplomatico nel Golfo: la replica ovviamente arriva ed è molto netta da parte di Doha, che punta dritto l’obiettivo. «L’obiettivo evidente della decisione saudita, del Bahrain e degli Emirati, presa in coordinamento con l’Egitto è quello di mettere sotto tutela lo stato del Qatar», spiega in una nota il ministro degli Esteri qatariota. Forte rammarico e delusione, esprime Doha, specie in un momento considerato cruciale per i Paesi del Golfo con la sempre pressante presenza del terrorismo islamista.
Assieme ai vari stati che accusano il Qatar di finanziare il terrorismo, si aggiunge anche lo Yemen che tramite il governo riconosciuto del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi accusa Doha di sostenere i ribelli sciiti di Houthi, molto vicini all’Iran, che da ormai tre anni controllano la capitale yemenita Sanaa.
Decisione shock in tutto il mondo arabo con una presa di posizione senza precedenti contro il Qatar: la “Nato Araba”, ovvero Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto hanno improvvisamente chiuso non solo ogni rapporto diplomatico con l’emiro del Qatar ma anche tutte le frontiere aeree e terresti verso la piccola ma molto ricca nazione. L’accusa? Semplice, “Doha finanzia e fomenta il terrorismo islamista”: con questo motivo la “lega” araba dei Paesi più influenti sul Golfo Persico ha deciso di tagliare ogni rapporto con una delle potenze economiche più importanti del mondo, perché sarebbe accusata di finanziare attività terroristiche pro-Isis nei paesi confinanti e nello Yemen. Decisione totale e totalizzante, visto che in poche ore i diplomatici del Qatar hanno l’ordine di sbaraccare tutto e di lasciare le nazioni confinanti all’istante. La crisi era chiacchierata da tempo ma ha preso una piega decisa sto in queste ultime ore: Bahrein accusa il Qatar per «l’incitamento dei media, il sostegno alle attività terroristiche armate e i finanziamenti legati a gruppi iraniani per sabotare e diffondere il caos in Bahrein», si legge sulle note ufficiali pubblicate stamani, idem l’Arabia Saudita contro l’emiro del Qatar per avere mandato truppe nella guerra in corso in Yemen.
Alcune compagnie aeree hanno annunciato che sospenderanno i voli verso il Qatar: dopo Etihad, è arrivato lo stop anche di Emirates, mentre l’Egitto punta dritto sull’alleanza Fratelli Musulmani-Qatar per giustificare il taglio di ogni rapporto. «Vogliono destabilizzare la regione», ovvero nell’ordine: Fratelli Musulmani in Egitto, Isis-Daesh, Al Qaeda e tutti i gruppi con sostegno anche dell’Iran. Ora si attendono le reazioni delle varie comunità internazionali, specie Usa e Onu, davanti ad una crisi improvvisa (solo nei modi, a livello strategico la crisi era in atto da tempo) nel Medioriente che complica e non poco la partita su Siria e lotta allo Stato Islamico.