Ci sono due storie che la dicono lunga di cosa significhi essere inglesi, cioè un po’ pazzi e un po’ coraggiosi. Già avevamo visto l’incredibile resistenza del popolo di Sua Maestà ai tempi dei bombardamenti tedeschi della Seconda guerra mondiale, città come Londra quasi rase al suolo e il popolo che teneva la testa alta davanti a quell’ecatombe.
Lo abbiamo rivisto oggi quel coraggio e quella pazzia durante l’attacco al London Bridge. In una foto diffusa sulla Rete si vedono persone che fuggono di corsa: una di esse ha un bicchiere di birra in mano. Non l’ha mollato neanche davanti agli spari e alla minaccia di essere ucciso.
L’altro episodio è ancora più simbolico. Roy Larner, 47 anni, era a cena la sera dell’attacco in un ristorante con alcuni amici, il Black and Blue, proprio dove sono entrati i terroristi armati di coltello. Lui non si è scomposto, anzi ha reagito come nessuno osa fare in queste situazioni e li ha affrontati al grido di “vaff… io sono del Millwall” Si è beccato qualche coltellata, otto per la precisione, una anche al collo, ma ha permesso ai presenti nel ristorante di fuggire. Il Millwall per la cronaca è una squadra di calcio londinese, non famosa come il Chelsea ad esempio, ma con dei tifosi evidentemente molto attaccati al club e capaci di reagire al terrorismo in nome della propria squadra.
Birra e calcio: cosa c’è di più inglese? Niente, forse solo la Regina. “Erano in tre e armati con dei lunghi coltelli. Io, come un idiota, gli ho urlato dietro, ho pensato: devo levare di torno questi bastardi. Ho fatto qualche passo nella loro direzione e gli ho detto: vaff…, io sono del Millwall” ha raccontato una volta ricoverato in ospedale. Gli amici gli stanno pagando le spese sanitarie mentre online è partita una raccolta di firme affinché venga conferita a Roy la George Cross, la più alta onorificenza civile del Regno Unito, mentre tutti lo chiamano già “il leone del London Bridge”. Bisogna dire che i supporter del Milwall hanno la fama di essere tipi tosti. Il loro inno dice: “Non piaciamo a nessuno ma non ce ne importa”. Da adesso i tifosi del Milwall non piaceranno più neanche ai terroristi dell’Isis.