Con il referendum che gli ha consegnato molto più potere, il presidente turco Erdogan sta progressivamente portando avanti una politica che ponga sempre in primo piano, in maniera radicale, la sua visione politica e religiosa. E la scuola, fulcro centrale per la formazione dei giovani turchi, a partire dal prossimo anno scolastico sarà riformata radicalmente. Erdogan infatti ha deciso di eliminare molti riferimenti alla laicità dello stato, fra tutti quelli su colui che viene considerato il padre della Turchia laica e moderna come finora la conoscevamo, ovvero Ataturk. Che non sarà ovviamente cancellato del tutto dai libri di storia, ma vedrà drasticamente ridimensionata l’importanza della sua figura, considerando necessaria un’apertura dei giovani studenti turchi verso i temi dell’islamismo e in generale verso una religiosità che per mano di Erdogan rischia però di mettere a repentaglio la laicità dello Stato.
ERDOGAN CACCIA DARWIN E ATATURK DALLA SCUOLA TURCA, SI INSEGNA LA JIHAD
NOZIONI DI BASE DELLA GUERRA SANTA NEI LIBRI DI TESTO
Un’altra vittima illustre dei progetti di riforma scolastica di Erdogan è Charles Darwin, col presidente turco più che mai convinto del fatto che gli studenti non debbano essere avvicinati all’evoluzionismo, sempre per non entrare in contrasto con i forti precetti religiosi che Erdogan vuole obbligatoriamente introdurre nell’educazione. Fra di essi, c’è anche e soprattutto il concetto di jihad, decisione che sarà destinata a far discutere non poco. Nelle scuole in Turchia la jihad sarà insegnata fra quelle che saranno considerate “nozioni religiose di base”, decisione assolutamente controversa considerando la contraddizione dell’insegnare o comunque far apprendere come centrale il concetto di Guerra Santa in uno Stato formalmente laico. Ma il ridimensionamento di Ataturk nei programmi scolastici ha d’altronde un significato simbolico e politico fortissimo, con la Turchia che rischia sempre più di avere un uomo solo al comando, con Erdogan ormai sempre più a suo agio con il soprannome di “Sultano”.