Russofobo convinto, ancor prima delle elezioni, John McCain è il repubblicano che conduce la più dura battaglia contro Donald Trump, cercando di incastrarlo a tutti i costi con la presunta accusa di aver “collaborato” con il nemico, cioè Putin, neanche fossimo ai tempi prima della caduta del muro di Berlino. Due volte candidato alla Casa Bianca e due volte perdente, eroe della guerra in Vietnam (se si può essere eroi di una guerra genocidio contro un popolo che voleva la libertà) il senatore è stato ricoverato nelle ultime ore all’ospedale di Phoenix in Arizona per un tumore al cervello. McCain, 80 anni, sarebbe ottimista, come dicono i suoi collaboratori e ha accettato di sottoporsi a sedute di chemio e radioterapia. Trump ha personalmente espresso solidarietà al senatore malato definendolo “un combattente” mentre Barack Obama lo definisce “un eroe americano e uno dei combattenti più coraggiosi mai conosciuti, il cancro non sa contro chi ha a che fare, fagliela vedere John”. Nessuno naturalmente parla del suo ruolo in Ucraina dove McCain personalmente si è recato numerose volte nel 2013 per fomentare le rivolte anti russe.
IL SENATORE JOHN MACCAIN È MALATO DI CANCRO AL CERVELLO
IL PROBLEMA DEI REPUBBLICANI
La malattia di John McCain oltre ad essere un duro colpo per tutto il partito Repubblicano dal profilo umano, potrebbe esserlo anche dal punto di vista squisitamente politico: l’assenza da Capitol Hill per ovvi e giustissimi motivi di cure e chemioterapie nei prossimi mesi, mette al centro di nuovo il problema dei numeri di maggioranza sempre più risicata. Prima dell’assenza di McCain la situazione vedeva 52 voti contro i 48 democratici, ma senza il senatore due volte candidato Presidente Usa al momento l’abrogazione della legge sulla sanità (Obamacare) diventa un’ostacolo sempre più ostico. Intanto arrivano nelle ultime ore i saluti e il messaggio diretto del leader Gop al Senato, Mitch McConnell: «un eroe del nostro Paese, non vediamo l’ora di rivedere presto questo eroe americano». (agg. di Niccolò Magnani)