Gli Usa hanno espresso negli ultimi tempi tutto il loro disappunto nei confronti della politica di Pyongyang, annunciando nuove sanzioni e, in ultimo, il divieto ai propri cittadini di recarsi in Corea del Nord. Nonostante questo, però, il Paese cresce economicamente e lo dimostra il +3,9% del Pil del 2016, un risultato migliore del 1999, quando era balzato del 6,1%. Sono le stime proposte Bank of Korea, l’Istituto centrale di Seul e riportate oggi da Euronews.it. Questo ha portato ad aumentare l’ira di Washington che ha coinvolto anche la compagnia nordcoreana Air Koryo, un grande colosso che si occupa della commercializzazione di bibite, sigarette, carburanti e molto altro. Secondo le ipotesi della Bank of Korea, inoltre, i redditi nazionali lordi sarebbero di 36.400 miliardi di won (32,4 miliardi di dollari) nel 2016. Un dato che va a scontrarsi contro quello pro-capite della Corea del Sud pari a 31,98 milioni di won, ovvero 22,1 volte quello del Nord di 1,46 milioni. Tuttavia non è certo che proprio le politiche di Kim Jong-un abbiano contribuito alla crescita del Paese, che si prepara probabilmente ad un nuovo disastroso test missilistico, forse il primo con un sottomarino. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TERZA GUERRA MONDIALE, SCONTRO USA-NORD COREA?
OFFERTA DI DIALOGO DA SEUL
La situazione della Corea del Nord si fa sempre più delicata in vista di uno scontro con gli Usa che potrebbe culminare in una Terza Guerra Mondiale. In un clima di tensione come quello attuale, dunque, si è fatto avanti anche Moon Jae-In, dallo scorso maggio presidente della Corea del Sud, al fine di fare chiarezza sulle posizioni delle due Coree. Una vera e propria apertura al dialogo, come ribadito dall’Ansa, quella offerta da Seul e che ha indicato il villaggio di Panmunjom, 38esimo parallelo, come luogo designato per l’incontro. Un punto geografico non casuale in quanto proprio qui si consumò la guerra tra i due paesi che sancì nel 1953 la divisione tra le due Coree. Da alcuni mesi, dunque, Pyongyang ha innalzato il livello di allerta inserendo nuovi possibili test missilistici – l’ultimo appena ipotizzato – e che hanno fatto salire anche la tensione fra i diversi Paesi, a partire dagli Usa che ora auspicano nell’apertura al dialogo avanzata da Seul. Anche la Cina è preoccupata di fronte alla spaccatura tra Corea del Nord e Usa e per questo confida nei toni diplomatici di Moon Jae-In. L’incontro, ad ogni modo, dovrebbe avvenire non tra gli ambasciatori ma tra le delegazioni militari, confermando il clima di sospetto tra le due Coree. Il solo ostacolo che ora Seul, Washington e Pechino saranno chiamate ad aggirare sembrerebbe essere solo uno, ovvero Kim Jong-Un. Dalla Corea del Nord, infatti, non sarebbe giunta alcuna risposta all’offerta di Moon Jae-In e questo metterebbe ancora di più in allarme Trump. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
COREA DEL NORD, TEST BALISTICO CON SOTTOMARINO?
C’è massima allerta in merito alle ultime azioni messe in atto dalla Corea del Nord la quale potrebbe avere in serbo nelle prossime ore un nuovo lancio missilistico. Come riporta Il Giornale, l’allarme del Pentagono sarebbe scattato dopo aver studiato per 48 ore e considerato sospetto lo spostamento in acque internazionali dell’unico sottomarino con missili balistici da 67 metri classe Sinpo/ Gorae della Corea del Nord. Il sottomarino avrebbe già percorso oltre 100 chilometri nel Mare del Giappone e questa attività non convincerebbe gli Usa, sempre più in allerta, al pari di Pyongyang in vista di una ormai sempre più imminente Terza Guerra Mondiale. A monitore lo spostamento in navigazione del mezzo lanciamissili è Washington che avrebbe messo in campo almeno un suo sottomarino d’attacco a propulsione nucleare classe Los Angeles pronto a seguirlo nell’ombra. Il fatto che l’unità lanciamissili si stia sempre più lentamente allontanando dalla costa nordcoreana, lascerebbe intendere l’avvio di un nuovo possibili test balistico e che potrebbe essere il primo effettuato da un sottomarino, tra i 70 a disposizione di Pyongyang. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
USA VIETA VIAGGI IN COREA DEL NORD
Emergono nuove indiscrezioni in merito al divieto che gli Stati Uniti vuole introdurre: il 27 luglio dovrebbe essere introdotto il 27 luglio e entrare in vigore 30 giorni dopo. Gli Usa intende vietare ai suoi cittadini di viaggiare in Corea del Nord: lo riferiscono il tour operator Koryo Tours, che ha base a Pechino e organizza viaggi a Pyongyang e dintorni, e l’agenzia Young Pioneers Tours. Il governo americano non ha confermato la notizia, ma Rowan Beard, della Young Pioneers Tours, alla Bbc ha rivelato che l’agenzia è stata informata dall’ambasciata svedese, che cura gli affari americani in Corea del Nord e sta cercando di controllare il numeri di turisti americani rimasti nel paese. Sono tre i cittadini statunitensi rimasti in custodia in Corea del Nord: Kim Dong-chul, 62enne condannato nel 2016 per spionaggio a 10 anni di lavori forzati; Kim Sang-duk, professore arrestato lo scorso aprile per ragioni sconosciute; Kim Hak-song, arrestato lo scorso maggio per “atti ostili” contro lo stato.
NUOVO TEST MISSILISTICO?
La Corea del Nord è pronta a gettare benzina sul fuoco e ad alimentare le paure di chi teme la Terza guerra mondiale. Stando a quanto riportato dalla Cnn, sarebbe imminente un nuovo test di un missile balistico, ma non è ancora chiaro se a medio o a lungo raggio. L’intelligence Usa avrebbe registrato attività legate alla sperimentazione di un ordigno. Non è da escludere che il vettore venga lanciato da un sommergibile “avvistato” da 48 ore nel Mar del Giappone. I ricognitori americani stanno osservando il sommergibile nordcoreano che si troverebbe in acque internazionali a circa 100 chilometri dalla sua base. Si parla di manovre incompatibili con l’addestramento tradizionale e questo, insieme ad altri aspetti, fa ipotizzare che sia impiegato per il lancio di un missile. Intanto il governo Usa avrebbe deciso di impedire i viaggi turistici in Corea del Nord ai cittadini americani: in questo modo, secondo due agenzie cinesi, intendono evitare che il regime arresti o prenda in ostaggio persone con passaporto statunitense. (agg. di Silvana Palazzo)
RUSSIA AGLI USA: “OK STOP ADDESTRAMENTO RIBELLI IN SIRIA”
Qualche schiarita all’orizzonte c’è e la terza guerra mondiale non per forza può l’essere l’unica soluzione del futuro della Siria e dei rapporti tra Usa e Russia, soprattutto: dopo la decisione di Trump di interrompere, a sorpresa, l’addestramento con i marines dei vari ribelli anti-Assad, è piaciuta al Cremlino che ha rilasciato dichiarazioni di apertura verso l’amministrazione Trump. «La decisione Usa di interrompere il programma di addestramento ed equipaggiamento dell’opposizione moderata in Siria apre nuove opportunità per la cooperazione tra Russia e Usa nella lotta al terrorismo nel paese», spiega il presidente della Commissione Esteri della Camera a Mosca, Konstantin Kosachev. In una nota diffusa da Agenzia Nova, si legge anche il commento personale del presidente Kosachev, «si tratta di una notizia attesa ed eccellente. Senza dubbio, questa svolta crea nuove opportunità per la cooperazione tra Russia e Usa nella lotta al terrorismo in qualsiasi paese». (agg. di Niccolò Magnani)
USA-TURCHIA E GLI ULTIMI “SEGRETI”
Incidente diplomatico tra Stati Uniti e Turchia? Durante l’amministrazione Trump l’impegno statunitense in Siria si è intensificato, e nella giornata di giovedì Anadolu, l’agenzie di stampa ufficiale della Turchia, ha reso note dieci postazioni militari degli USA in territorio siriano che avrebbero dovuto restare segrete, senza diventare di pubblico dominio. Addirittura Anadolu ha invece indicato lo spiegamento di forze militari per ciascuna postazioni, rivelando dunque informazioni sensibili strategicamente molto importanti. Sono postazioni che gli USA tiene in piedi per dare una mano concreta alle forze curde che in territorio siriano stanno combattendo verso l’Isis. I rapporti tra il governo turco e i curdi sono però come sempre pessimi, e si pensa che il rivelare le postazioni sia stata una mossa in realtà premeditata proprio per danneggiare i combattenti turchi, in un atteggiamento che viene considerato sempre più ambiguo da parte della Turchia nei confronti del sedicente stato islamico.
ANKARA RIVELA INFORMAZIONI MILITARI SEGRETE
Di sicuro l’irritazione degli Stati Uniti per le rivelazioni turche è stata forte, col Pentagono che ha stigmatizzato direttamente la possibilità che addirittura organi governativi turchi possano divulgare informazioni riservate che possano peraltro mettere a repentaglio la sicurezza delle truppe statunitensi in Siria. E’ proprio la guerra all’Isis che potrebbe essere danneggiata da rivelazioni di questo tipo, come il Pentagono ha fatto sapere ad Ankara tramite il suo portavoce Adrian Rankine-Galloway, e questo ha alimentato le voci di ambiguità riguardo le posizioni dells Turchia nella battaglia allo stato islamico, nella quale peraltro le posizioni di USA e Russia sembrano essersi decisamene riallineate nell’ultimo periodo, proprio grazie al sostegno condiviso alle truppe dei combattenti turchi. Il Pentagono ha sottolineato come paesi alleati sotto l’egida della NATO debbano assolutamente evitare incidenti di questo tipo e mantenere riservate le informazioni militari sensibili.