Piccola crisi internazionale relativa al Sudamerica, dovuta ad alcune parole travisate dell’attuale direttore della CIA, Mike Pompeo, durante un incontro pubblico all’Aspen Institute di politica estera. Parole travisate al fine di fare del brutale dittatore venezuelano Maduro, che sta soffocando nel sangue la rivolta del suo popolo, una vittima. Pompeo infatti ha parlato per la gran parte del suo Q&A con alcuni giornalisti della situazione in Medio Oriente e del futuro dopo la sconfitta dell’Isis. Solo nel finale gli è stata rivolta una domanda su quali siano gli interessi americani nei confronti del Venezuela, alla luce della terribile situazione economica e civile che coinvolge il paese. Mettendola sul ridere con grande umorismo, Pompeo ha detto che “bisogna essere molto cauti quando si parla di CIA e Sudamerica”, alludendo ovviamente ai tanti colpi di stato che in passato hanno permesso a regimi neo fascisti di prendere il potere con il sostegno della CIA.
Ha poi spiegato che l’organizzazione, come tutto il governo americano, è ovviamente interessato a cosa succede in quel paese: “La stabilità democratica di un così grande paese con così grandi risorse economiche è certamente nei nostri interessi” dicendo che la CIA segue attentamente gli sviluppi. Ha poi indicato nel Messico e nella Colombia altri paesi interessati a questi sviluppi. Immediata la risposta dei governi dei due paesi, che hanno detto che non si intrometteranno mai, come prevede la legge internazionale, negli affari interni di un’altra nazione. Da qui la reazione scomposta di alcuni siti che riportano la notizia dicendo che la CIA “ha ammesso di voler ribaltare il governo di Maduro”. e dello stesso Maduro che nei giorni scorsi ha fortemente accusato gli Stati Uniti addirittura di voler mandare dei marines nel paese. Che se anche fosse, sarebbe un bene per tutti, per i venezuelani per primi.