Candice Lewis ha 25 anni, soffre di molte complicazioni fisiche: spina bifida (malformazione neonatale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre, nda), paralisi cerebrale e disordine cronico. I genitori sono costretti a farla ricoverare spesso per via di queste condizioni, ma la giovane ha comunque vissuto una vita dignitosa grazie proprio ai genitori. Secondo quanto riporta l’agenzia CBC News, la madre Sheila Elson ha denunciato lo scorso novembre il comportamento di almeno un medico che le avrebbe detto insistentemente che la figlia era destinata a morire e che quindi era meglio pensare al suicidio assistito. Il suicidio assistito è legale in Canada e quando la donna ha detto che non ne era interessata, scioccata per aver sentito quelle parole, il medico le avrebbe risposto che si comportava “da egoista”.



La figlia tra l’altro era presente e dice la madre che è rimasta traumatizzata da quello che diceva il dottore. L’ospedale ha poi cercato di scusarsi, dicendo che non era intenzione del medico portare a reazioni traumatizzanti, ma la donna insiste ancora oggi per delle scuse ufficiali: “Non voglio che altre famiglie vivano quanto abbiamo vissuto noi” ha detto.



E’ intervenuto anche il ministro per le persone disabili che ha detto che “non è accettabile per il governo, non è accettabile per i cittadini, le famiglie e la società intera: la disabilità non va confusa con la sofferenza” ha detto, prendendo le parti della madre, In Canada dal 2016 se un paziente lo richiede è possibile ottenere il suicidio assistito. Un caso che dimostra, se fosse necessario, che l’approvazione di certe leggi lasciano il via libera a quei membri della sanità pubblica che non considerano il loro lavoro quello che dovrebbe essere, proteggere la vita umana sempre, ma lo interpretano secondo la loro sensibilità. E se non sei d’accordo, vieni accusato.

Leggi anche

Liliana Resinovich, la consulenza Cattaneo slitta ancora/ Cresce l'attesa per l'esito della seconda autopsia