Dopo il lancio di un missile intercontinentale da parte di Pyongyang, gli Stati Uniti fanno sul serio: la Corea del Nord minaccia gli alleati della penisola? Allora mostriamo un po’ di muscoli e vediamo come reagisce Kim Jong-un. Dev’essere stato più o meno questo il pensiero di Donald Trump nell’autorizzare l’esercitazione che ha coinvolto due bombardieri americani insieme ai caccia sudcoreani e giapponesi per una esercitazione congiunta. Come riferisce l’Ansa, le forze armate americane hanno puntualizzato che i bombardieri B-1B, sono decollati dalla base di Guam e sono rimasti in volo per dieci ore insieme ai velivoli nipponici e della Sud Corea sul mar della Cina, con l’intento di testare le proprie “capacità di attacco”. L’obiettivo della missionee, conclusasi con il ritorno alla base alla base di Guam dopo il sorvolamento del Mar della Cina orientale, va vista nell’ottica di un addestramento di carattere difensivo mirato a cementificare la forza e l’unità dei tre Paesi alleati, in risposta ai test di Pyongyang. In questo senso il generale Thomas Bergeson, vicecomandante delle forze armate Usa in Corea, ha chiarito che i bombardieri B-1B sono solo una delle opzioni letali a disposizione della potenza a stelle e strisce. (agg. di Dario D’Angelo)



Impegnato nel G20 ad Amburgo, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non dimentica il fronte aperto con la Corea del Nord, in cui un clima da Terza Guerra Mondiale si sta facendo largo ormai da diverso tempo. E la tensione sembra salire a livelli esponenziali, soprattutto dopo il test missilistico effettuato da Pyongyang, che ha affermato di aver pronti ormai dei missili a gittata intercontinentale. Una provocazione inaccettabile per Donald Trump, che ha affermato come gli Usa siano pronti anche ad usare l’arma atomica per placare una volta per tutte la minaccia nordcoreana. Questo perché secondo gli Stati Uniti i pericoli corsi anche da alleati come la Corea del Sud e il Giappone stanno iniziando a diventare intollerabili. Ma anche solo l’idea che un missile nordcoreano possa raggiungere gli Usa porta Trump a preconizzare l’utilizzo di maniere clamorosamente forti.



La Casa Bianca ha comunque preso atto del fatto che la potenza militare di Pyongyang stia crescendo invece di essere tenuta sotto controllo, come richiesto dalle varie risoluzioni internazionali. La possibilità di lancio di un missile intercontinentale mette a repentaglio la sicurezza degli Stati Uniti stessi, ma nella nota diffusa da Washington è evidente come al momento le maggiori preoccupazioni siano concentrate su Tokyo e Seul, che potrebbero subire da un momento all’altro, secondo fonti di intelligence, un attacco da parte della Corea del Nord. Allo stesso modo però una forte azione militare americana metterebbe Pyongyang nelle condizioni di usare davvero i missili che potrebbero colpire Anchorage, la capitale dell’Alaska. Un sacrificio che però il Presidente Donald Trump si è detto disposto a fare per garantire la sicurezza degli alleati. La possibilità che siano gli Usa a sferrare un attacco esclude tra l’altro la possibilità che Corea del Sud e Giappone possano partecipare a loro volta alla corsa agli armamenti nucleari, sicuri all’occorrenza di una protezione americana.

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