In Arabia Saudita, “dabbare” è reato. Lo sa bene Abdallah Al Shahani, arrestato dopo essersi esibito nella celebre “danza dello starnuto” dinanzi a centinaia di persone. Al Shahani è un noto cantante e personaggio televisivo mediorientale, ospite d’onore dello scorso festival di Taif tenutosi nel weekend. Ed è proprio nell’ambito della manifestazione che Al Shahani si è reso colpevole del misfatto, come testimoniano i video diffusi sui social network dai presenti. La dab dance è vietata nei Paesi conservatori del medioriente, dove le autorità la considerano un riferimento provocatorio alla cultura narcotrafficante. In Arabia, è lo stesso ministero a mettere in guardia i cittadini dai presunti “pericoli” della dab sui giovani e sulla società, suggerendo caldamente di non praticarla in pubblico.



LE REAZIONI

“Mi scuso con il nostro stimato Governo e con il mio pubblico per aver involontariamente compiuto quel gesto”, ha scritto Al Shahani su Twitter, mostrandosi sinceramente dispiaciuto per quanto avvenuto domenica. La sua dab dance ha letteralmente spaccato in due il Paese. Riguardo all’accaduto, la giornalista Ayed Al Ayed si è detta “infastidita”: “Chiunque infranga la legge va arrestato. Grazie alle forze dell’ordine per il loro lavoro”. “La dab dance ha un’influenza negativa sulle persone. Non ha senso dilungarsi in spiegazioni, è semplicemente inaccettabile”. Sui social c’è ancora chi lo giudica “offensivo”: “Era un tentativo di sfida nei confronti delle autorità, è chiaro”, si legge su Twitter. Ma non manca nemmeno chi si schiera a suo favore: “Sono sicuro che è stato un incidente. Lo conosco personalmente, e so quanto sia rispettoso delle regole. Oltretutto, si è scusato e ha fatto sapere che non era a conoscenza del significato della mossa”. “È avvenuto tutto spontaneamente, senza alcuna premeditazione. Perché il Governo si ostina ad andargli contro?”. In ogni caso, non è la prima volta che una celebrità osa “dabbare” in Arabia Saudita: con lui anche il cantante Rabeh Sager, che però non ha mai ricevuto alcun richiamo ufficiale.



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