La Russia e la Cina sono al lavoro per risolvere la crisi tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti e scongiurare così lo scoppio di una Terza guerra mondiale. Lo ha rivelato Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, dopo l’escalation della tensione con la minaccia di Kim Jong-un di attaccare entro Ferragosto l’isola di Guam e la dura replica di Donald Trump. «Esiste un piano comune russo – cinese per disinnescare la crisi nordcoreana, secondo cui la Corea del Nord bloccherà i propri test missilistici mentre gli Stati Uniti e la Corea del Sud smetteranno le esercitazioni su larga scala», ha dichiarato Lavrov, come riportato da WSI. Non è chiaro però se la Russia o la Cina abbiano discusso di questo piano con Usa e Corea del Nord: per Cnbc non lo hanno fatto. Per Lavrov comunque questo piano potrebbe essere il punto di partenza per arrivare ad una risoluzione pacifica della crisi. Lo auspica anche la Germania: Angela Merkel si è detta contraria ad una soluzione militare. «La Germania parteciperà alle opzioni che non siano di tipo militare». (agg. di Silvana Palazzo)



TERZA GUERRA MONDIALE

COREA DEL NORD, IL GIAPPONE SCHIERA MISSILI INTERCETTORI

Qualcosa si sta muovendo: sono i missili intercettori del Giappone. In risposta alla minaccia della Corea del Nord di attaccare l’isola di Guam, il Giappone ha deciso di procedere con lo schieramento dei missili intercettori nella parte occidentale del Paese. Per ora sono stati posizionati quattro missili intermedi, ma entro metà mese verrà completato il piano definitivo. Inoltre, è previsto che i vettori sorvolino lo spazio aereo nipponico delle prefetture di Shimane, Hiroshima e Kochi prima di colpire. Intanto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha espresso il timore di un confronto militare tra Stati Uniti e Corea del Nord. «Ritengo che i rischi siano molto alti, soprattutto tenendo conto di questa retorica, sono state fatte minacce dirette di uso della forza». Lavrov però ha spiegato che gli Usa, essendo la potenza più forte, dovrebbero fare un passo indietro e evitare che le tensioni crescano ulteriormente. (agg. di Silvana Palazzo) 



COREA DEL NORD, IL MONITO DI TRUMP: “ESERCITO PRONTO”

Le minacce reciproche tra gli Usa e la Corea del Nord non si affievoliscono neppure sul finale di settimana. Il regime di Pyongyang ha annunciato un intervento massiccio contro gli Stati Uniti dopo le dure sanzioni dell’Onu ma neppure Trump si è tirato indietro che nei giorni scorsi ha minacciato “fuoco e furia” nel Nord Corea. Nelle ultime ore il Presidente Usa è tornato a scrivere su Twitter annunciando: “Le soluzioni militari sono ora pienamente in vigore, bloccate e caricate, se la Corea del Nord dovesse agire in modo scorretto. Speriamo che Kim Jong Un troverà un altro percorso!”. Un tweet arrivato dopo che il tentativo del ministro della difesa Jim Mattis di porre fine alle tensioni che sembrano anticipare lo scoppio di una terza guerra mondiale, auspicando in una risoluzione pacifica della crisi in atto. Anche oggi, intanto, la KCNA, l’agenzia ufficiale della Corea del Nord, ha accusato Washington di aver messo in atto un “tentativo criminale di imporre il disastro nucleare alla nazione coreana”. In un comunicato stampa Pyongyang ha fatto sapere che gli Usa sono “a capo della minaccia nucleare, la feroce guerra nucleare”. Il clima di tensioni cresce e nulla ad oggi andrebbe a smentire un imminente attacco tra le due potenze. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



GLI USA CONFIDANO NELLA CINA

Solo la Cina può spingere gli Stati Uniti a cambiare atteggiamento nei confronti della Corea del Nord. Lo ha detto senza giri di parole Donald Trump, parlando da Bedminster, nel New Jersey. La Casa Bianca sta cercando una sponda a Pechino. «Ho grande rispetto per Cina e Russia che hanno votato nuove sanzioni Onu contro la Corea del Nord», ha dichiarato il presidente americano, secondo cui le sanzioni saranno efficaci. Tra l’altro si stima che costeranno a Pyongyang un miliardo di dollari l’anno. La Cina può fare di più, ma se non lo facesse potrebbe essere vittima di ritorsioni commerciali. «Vedete, noi abbiamo importanti relazioni commerciali con la Cina che ci costano centinaia di miliardi di dollari ogni anno. Loro sanno come la penso al riguardo. Non andremo avanti così ancora per molto. Ma se la Cina ci darà una mano, potrei assumere atteggiamenti diversi», ha dichiarato Trump, come riportato da Il Sole 24 Ore. (agg. di Silvana Palazzo)

TRUMP BACCHETTA LA CINA: “DEVE FARE DI PIÙ”

Nel fuoco incrociato tra Corea del Nord e Usa è finita anche la Cina. Donald Trump ha minacciato di cancellare il regime di Pyongyang, provocando la dura reazione di Kim Jong-un. Ma il presidente americano ha lanciato anche un avvertimento alla Cina, che rappresenta il primo partner commerciale e unico alleato della Corea del Nord. Secondo Trump «deve fare molto di più». Inoltre, ha auspicato che insieme ad altri paesi si liberi del nucleare. «Vorrei liberare il mondo dalle armi nucleari. Vorrei che la Russia, gli USA, la Cina e il Pakistan e altri paesi in possesso di armi atomiche si liberassero di esse», ha dichiarato Trump. Il presidente però ha spiegato che finché non lo faranno gli Stati Uniti saranno «la più grande potenza nucleare sulla Terra». In possesso di armi nucleari sono anche Russia, Francia e Gran Bretagna, mentre Pakistan e India hanno annunciato di essere in grado di produrne. Farebbe parte di questo “club” anche Israele, ma le autorità israeliane negano. (agg. di Silvana Palazzo)

MINACCE TRA KIM JONG-UN E TRUMP

Si alzano ulteriormente i toni dello scontro verbale tra Corea del Nord e Stati Uniti. Ci ha pensato Kim Jong-un ad infiammare la polemica, scagliandosi direttamente contro Donald Trump. «Cancelleranno dalla faccia della terra senza alcuna pietà i provocatori che fanno tentativi disperati di soffocare il Paese socialista», ha dichiarato il leader della Corea del Nord. Da Pyongyang arrivano dunque ulteriori minacce: «Gli Usa soffriranno una vergognosa sconfitta e un destino tragico e definitivo se persisteranno nelle loro avventure militari, sanzioni e pressioni». Dichiarazioni che non potevano passare inosservate alla Casa Bianca. E infatti il presidente americano ha risposto con toni altrettanto aspri: «Se la Corea del Nord dovesse anche solo immaginare di attaccare qualunque cosa che amiamo, nostri rappresentanti, i nostri alleati o noi, allora vi dico che loro dovrebbero essere molto, molto preoccupati perché le cose che gli succederanno saranno tali che non le avranno mai neanche ritenute possibili». Da qui l’invito a Kim Jong-un a mettere la testa a posto, altrimenti «si troveranno nei guai così come non è mai successo neanche a poche nazioni nel mondo». (agg. di Silvana Palazzo)

CRISI NORD COREA, ACCORDO TRA SEUL E USA

Ogni azione da intraprendere nei confronti della Corea del Nord verrà discussa anticipatamente dagli Stati Uniti con la Corea del Sud. Questo l’accordo che hanno raggiunto il capo dell’Ufficio di sicurezza nazionale sudcoreano Chung Eui-yong e il suo corrispettivo americano Herbert Raymond McMaster. L’accordo, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Yonhap, è stato raggiunto in una conversazione telefonica. Intervenuto successivamente in conferenza stampa, Park Soo-hyun ha svelato alcuni dettagli dell’accordo con gli Stati Uniti: «Le due parti hanno ribadito la loro promessa di cooperare in maniera stretta e trasparente sui passi da fare in ogni fase in modo da aiutare nell’assicurare la sicurezza di entrambi i popoli, quello della Corea del Sud e quello degli Stati Uniti». Seul rischia infatti di essere linea di fronte in caso di Terza guerra mondiale, per questo la porta del dialogo resta aperta. (agg. di Silvana Palazzo)

ALTA TENSIONE

La minaccia da parte della Corea del Nord di lanciare dei missili verso la base americana a Guam, ha messo in allarme tutta la comunità internazionale, considerando la forte reazione statunitense che ha affermato senza mezzi termini, tramite una dichiarazione del Presidente Donald Trump, di non tollerare più provocazioni verso uno Stato che sta facendo di tutto per far salire una tensione e dare vita ad un conflitto. Lo scacchiere da Terza Guerra Mondiale è di fatto già in atto, visto che oltre a Stati Uniti e Corea del Nord, anche Cina, Corea del Sud e Giappone si stanno interessando in maniera attiva della situazione. La mediazione cinese non sta funzionando, il monito congiunto non ha fatto smettere le provocazioni da ambo le parti, soprattutto stupisce come Pyongyang, che risente molto dell’influenza di Pechino, abbia minacciato una base americana subito dopo l’invito al dialogo di parte cinese. Forse i nordcoreani vogliono davvero alzare i toni.

COREA DEL SUD E GIAPPONE SOSTENGONO GLI USA CONTRO PYONGYANG

Cosa che non piace affatto a Seul, con la Corea del Sud che ha chiesto protezione e massima risolutezza agli Stati Uniti in caso di eventuali attacchi. Donald Trump sembra non volerselo far ripetere due volte, tanto che il Presidente Usa non ha escluso attacchi preventivi verso la Corea del Nord se le minacce dovessero continuare come in questi giorni. Trump ha rivolto un segnale agli alleati, parlando di massima sicurezza garantita dalle forze militari statunitensi per quelli che possono considerarsi come possibili obiettivi di Pyongyang. Come ad esempio il Giappone, con il portavoce del Governo, Yoshihide Suda, che ha a sua volta garantito il massimo sostegno agli Stati Uniti se davvero la base di Guam dovesse essere attaccata, con il Giappone pronto a intercettare eventuali missili partiti da Pyongyang, in quello che sarebbe un vero e proprio atto di guerra. Una situazione che il Mondo vorrebbe scongiurare, ma che le parti in causa sembrano invece alimentare ogni giorno di più.