Le autorità ecclesiastiche in Polonia hanno ammonito i sacerdoti per l’uso di emoticon nelle newsletter parrocchiali, dicendo che i testi infarciti di “smile” li fanno apparire, per forza di cose, infantili. “Chiediamo gentilmente ai preti di astenersi dall’uso di emoticon in newsletter parrocchiali pubblicate online”, ha dichiarato padre Maciej Szczepaniak. “Questo è di solito considerato come comportamento infantile”, ha affermato nel comunicato rilasciato, che includeva un’emoticon di una faccina sorridente a titolo di esempio. “I bollettini parrocchiali si riferiscono a contenuti religiosi e non dovrebbero essere banalizzati con l’uso di immagini colorate, per quanto di moda“, ha aggiunto Szczepaniak, portavoce dell’arcidiocesi cattolica romana di Poznan nella Polonia occidentale. “E’ un qualcosa che sta sfuggendo di mano a chi le utilizza“, ha detto il prete esasperato all’AFP in un’intervista telefonica rilasciata venerdì scorso.
POLONIA, EMOTICON VIETATE IN PARROCCHIA
RENDONO I BOLLETTINI “INFANTILI”
“In alcuni casi,” ha sottolineato Szczepaniak, “i sacerdoti usavano emoticon in ogni paragrafo”, ha aggiunto. Non è la prima volta d’altronde che le emoticon sono statefonte di controversie. La censura cinese ha completamente cancellato dalla rete le emoticon raffiguranti candele e altri omaggi riferiti alla scomparsa del Premio Nobel Nobel Liu Xiaobo il mese scorso, un atto considerato specificamente teso ad oscurare la figura di un illustra dissidente del regime di Pechino. L’anno scorso un’applicazione per la messaggistica in lingua giapponese, “Line” ha rilasciato una serie di emoticon che esprimevano concetti satirici verso la famiglia reale tailandese. La linea di emoticon è stata immediatamente cancellata per evitare di violare la legge che vieta di prendersi gioco della famiglia reale in Thailandia. “Line” ha anche rimosso le emoticon che rappresentano una coppia dello stesso sesso dal suo mercato in Indonesia, il paese musulmano più popoloso del mondo, su ordine del governo.