La radicalizzazione non avviene esclusivamente nelle moschee, ma può verificarsi negli asili. L’allarme è stato lanciato in Belgio, dove gli educatori hanno individuato bambini sotto l’influenza dell’Islam radicale. La notizia, riportata dalla testata Het Laatste Nieuws, fa riferimento ad una relazione interna di una scuola comunitaria di Ronse nella quale si parla di bambini che citano e riscrivono versi del Corano durante le attività, si rifiutano di andare in giardino, non salutano le ragazze con la mano. Gli educatori hanno segnalato però anche casi ben più preoccupanti: bambini che si rivolgono ad alcuni compagni passandosi un dito alla gola, suggerendo dunque l’idea di tagliarla. Le informazioni emerse sono molteplici e testimoniano un processo di radicalizzazione che coinvolge anche i più piccoli in Belgio: una bambina, ad esempio, ha riferito di avere già un fidanzato in Marocco, al quale è stata promessa in sposa. Quando gli educatori hanno segnalato questi casi ai genitori, hanno scoperto che approvano in pieno le azioni dei loro figli.
RADICALIZZAZIONE IN BELGIO: LA BATTAGLIA DEGLI INSEGNANTI
Le scuole in Belgio lavorano duramente contro la radicalizzazione, ma per la prima volta si ritrovano ad affrontare un problema che coinvolge bambini davvero piccoli. Quello della radicalizzazione dei bambini nelle scuole materne comunque non è un problema recente: già nel novembre 2014 molti politici austriaci avevano lanciato l’allarme. Heinz-Christian Strage, leader del Partito di libertà austriaco, evidenziò che l’istruzione religiosa nelle scuole andava monitorata attentamente proprio per contrastare derive estremiste, visto che poi i giovani musulmani possono essere reclutati dall’Isis.